Dream Book

“La piccinina” di Silvia Montemurro: recensione libro

Non avere voce è come non esserci. L’indifferenza della gente è palese quando resti indietro, in silenzio soprattutto per le cose che contano. Ti sentirai fuori luogo, impacciata. a disagio. Non abbastanza. Andrai sempre per sottrazione. Ti consideri meno delle altre, in tutto. Misuri le parole, poche da dire, per non esporti più del dovuto.

Restare in disparte, quasi inosservata, diventa una forma di protezione. Finire negli occhi degli altri, per qualsiasi motivo, ti agita. Ti si secca la gola. Aspetti il tuo momento. L’attesa ti permette di comprendere che è il tempo di portare a casa qualcosa di tuo. Per te stessa. Non si può più essere in ritardo su questioni importanti. Se necessario, bisogna battersi per avere ciò che spetta di diritto. Se le parole non escono nell’ordine giusto, non fa niente, saprai farti valere anche con quelle sghembe, disordinate, spezzate. Il coraggio di dire e di fare cose giuste ti viene sulla base di quello che subisci oppure di ciò che ti viene negato. Spetta a te decidere. Essere manichino o regista della tua vita. Le paure non mancano. Se viene meno anche l’audacia nel difendere e nel far rispettare la propria persona, posizione, allora sarebbe la fine. E’ importante sapere da che parte stare. Comprenderlo non è scontato. Molte cose le capisci quando le patisci sulla tua pelle, ma se ti manca il coraggio per affrontare le questioni decisive, sarebbe tutto inutile. Perso.

In La Piccinina di Silvia Montemurro ti fai parola. Tutte quelle che la protagonista, Nora, non riesce a dire. Balbetta, la ragazza. Resta indietro con le parole e non solo. Nora è una piscinina. Lavora, come molte altre bambine ed adolescenti, presso una sarta. Ognuna maestra ha le sue di piscinine che svolgendo diversi compiti: modiste, apprendiste sarte, corrieri di vestiti agli opifici tessili. Nora non conosce l’amore della sua famiglia. Il padre perde la vita nella protesta del pane, davanti ai cannoni di Bava Beccaris. Lei, pochi anni dopo, guiderà il primo sciopero femminile di minorenni, le piscinine, appunto. Dieci giorni di sciopero in cui Nora, insieme alle altre, percorrerà le vie di Milano urlando l’inno dei lavoratori per ottenere i suoi diritti. Comprenderà molte cose, Nora. Restare indietro e in silenzio, non serve. Al momento giusto tutto verrà da sé, coraggio e parole.

Il romanzo è meraviglioso. La storia è toccante. La scrittura è vera, autentica, sorprendente. Il lettore entra nelle parole che la protagonista non riesce a buttare fuori. Vorrebbe aiutarla. Sente ogni suo sforzo, ogni delusione, ogni battito e una grande rinascita fatta di consapevolezza. Il libro è emozione, pura. 

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“La piccinina” di Silvia Montemurro, edizioni E/O.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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