Il contesto in tre libri

Quanto sono importanti il contesto nella letteratura e quello in cui leggiamo? C’è un aspetto banale in queste domande. Nonostante ciò il contesto resta sempre un aspetto sottovalutato.

Tre libri per raccontare il contesto.
Affrontiamo oggi tre autori, tre libri, l’importanza del contesto.

Mauro Giancaspro – Il vecchio che parlava alle piante

Ecco, amiche mie, noi uomini siamo senza radici, a differenza di voi che siete piantate nella terra. Il fatto di averne non è un limite, non è prigionia; forse è addirittura segno di superiorità.

Rispetto ad altri testi sembra questo essere poco rielaborato, poco curato e pervaso da ripetizioni. Così è risultato ad una lettrice. Alessandro Polidoro Editore si è prestato a chiarificare ogni mio dubbio.

Era il 2016 quando la Polidoro pubblicò la prima edizione del romanzo di Giancaspro. Gli esordi sono sempre un trampolino di lancio e così divenne anche per questo romanzo. Un contesto differente da quello delle pubblicazioni che oggi apprezziamo di Alessandro Polidoro Editore.

Si può giudicare un libro senza conoscerne il contesto? Per me non è sufficiente, è necessario risalire alla fonte e inquadrare un testo, qualunque esso sia, nel contesto di appartenenza. Proprio con questo passaggio impariamo a rendere meno banale e superficiale il contesto.

Denis Diderot – I gioielli indiscreti

«Vedete quest’anello», disse al Sultano «mettetelo al dito, figlio mio. Tutte le donne verso le quali volgerete il castone, racconteranno i loro intrighi a voce alta, chiara, intellegibile; ma non crediate che esse parleranno con la bocca». «E con cosa parleranno?» gridò Mangogul. «Con la parte più sincera del corpo e la più istruita sulle cose che volete sapere», disse Cucufa; «col loro gioiello».

Diderot illuminista, Diderot uomo di scienza. Diderot, colui che nel 1748 raccontò di gioielli indiscreti e di sessualità nascoste. Organi genitali studiati e raccontati con una assenza totale dell’aspetto pornografico che lascia grande spazio a quello più erotico e scientifico.

Nell’edizione di Barbera viene inserito nella letteratura erotica. Sarebbe forse più corretto inserirlo nella sezione società, quella deviata e ipocrita della Francia dei secoli scorsi ma anche in quella contemporanea non solo francese.

Il contesto è qui fondamentale. Un romanzo di tale spirito critico e satirico non può essere scisso dal contesto in cui nacque. Come fosse un continuum fra i secoli, scaturisce lo stesso imbarazzo ipocrita di sempre.

Italo Calvino – Orlando furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino

Orlando continua a essere un personaggio allo stesso tempo centrale e distante; come era fuori della misura umana nella virtù, immune dalle passioni secondo i cantari popolari, innamorato che reprime ogni tentazione secondo il Boiardo, qui esce dalla misura umana per entrare nella bestialità più cieca. In questa nuova inattesa incarnazione d’ossesso ignudo che sradica le querce, Orlando diventa, se non un vero e proprio personaggio, certo  un’immagine poetica vivente, quale non era mai stato nella lunga serie di poemi che lo rappresentavano con elmo ed armatura.

Italo Calvino racconta Orlando con occhi critici e calmi. Niente giudizi. Il suo stile critico e accademico lo spinse a realizzare una delle migliori analisi che io abbia mai letto.

Il contesto di quella lettura è quello scolastico, più comune se parliamo di Ariosto e Calvino. Un contesto importante dove si prepara la terra per seminare passione e amore per la letteratura e che in certi casi porta all’esatto opposto.

Non si è mai preparati per essere obbligati a leggere e così, per molti, le letture scolastiche diventano nel tempo costrizione. Siamo in grado noi adulti di ricreare un contesto nuovo e adatto per crescere giovani lettori?

Exit mobile version