10 libri da leggere per scoprire la Campania: i consigli dei lettori di Book Advisor

Quali sono i libri da leggere prima di visitare la Campania? In questo articolo troverete i 10 libri da leggere per scoprire dal punto di vista letterario la Campania, consigliati dai lettori del gruppo Facebook Book Advisor. I dieci titoli più votati nel sondaggio sono quelli che troverete di seguito. Consigli dei lettori, per lettori.

Se dieci libri da leggere prima di andare in Campania non sono sufficienti e volete saperne ancora di più, basterà cliccare qui sul sondaggio per scoprire quali sono stati gli altri titoli proposti e votati dai lettori del gruppo Facebook Book Advisor. 

Ecco la lista dei dieci libri da leggere per scoprire la Campania. 


L’isola di Arturo – Elsa Morante

Ho aggiunto L’isola di Arturo, una storia indimenticabile e un’isola, quella di Procida, da scoprire: è da quando l’ho letto che sogno di andarci, sogno che non si è ancora avverato, ma che forse anche per questo è ancora luminoso. (Patrizia Ferrante)

Descrizione

Il romanzo è un’esplorazione attenta della prima realtà verso le sorgenti non inquinate della vita. L’isola nativa rappresenta una felice reclusione originaria e, insieme, la tentazione delle terre ignote. L’isola, dunque, è il punto di una scelta e a tale scelta finale, attraverso le varie prove necessarie, si prepara qui, nella sua isola, l’eroe ragazzo-Arturo. È una scelta rischiosa perché non si dà uscita dall’isola senza la traversata del mare materno; come dire il passaggio dalla preistoria infantile verso la storia e la coscienza.

L’isola di Arturo” di Elsa Morante, edizioni Einaudi.

L’amica geniale – Elena Ferrante

Descrizione

Le due bambine si tengono la mano su per la scala buia e polverosa della vita. Il loro mondo è quello di un rione povero di Napoli, pare un paese sperduto, la città è appena dietro la collina ma sembra già un’altra realtà. Nelle strade, fra i palazzi la voce della violenza impesta l’aria, memorie di tempi lontani che affondano le radici ben prima della nascita delle due protagoniste del libro di Elena Ferrante, L’amica geniale. L’infanzia di Lila e Lenù è un’infanzia di brutalità, di pietre in faccia, di sangue, di urla contro i genitori, di voli fuori dalla finestra scaraventate da padri imbufaliti. I bambini riproducono i comportamenti degli adulti, delle proprie famiglie, l’odio si rigenera nei figli eppure una strada alternativa sembra spalancarsi di fronte alle due ragazzine: la scuola, se sei bravo, se brilli la maestra ti apprezzerà e così l’intero rione, e chissà, forse potrai andare via, scrivere un romanzo e diventare ricco e famoso. E Lila era bravissima, aveva imparato a leggere da sola, sapeva fare i conti a mente a una velocità fulminea, pur essendo ribelle e fastidiosa in classe. Noi la guardiamo crescere attraverso gli occhi dell’amica Lenù, ragazzina buona e diligente che non ha nulla di quel demone geniale che scorge così potente nella sua amica. Tenta di starle dietro, studia solo per cercare di superarla. Tutto inutile, Lila è troppo. Almeno Lenù si sente bella, è bionda e paffuta, Lila invece no, è così magra che sembra rachitica, con quei capelli neri sempre arruffati.
Ma l’infanzia finisce e l’adolescenza stravolge tutto, Lila non può proseguire gli studi perché i genitori sono troppo poveri. Solo Lenù continuerà la scuola e sarà l’unica sua ricchezza, l’unica forza.
Questa è la storia dell’evolversi della vita attorno a quella stretta di mano nata durante l’infanzia. Le bambine crescono, cambiano, si osservano, si invidiano, si stimano, si amano. Sono l’una l’amica geniale dell’altra, lo specchio dentro cui osservare se stesse e la povertà di Napoli. (www.doppiozero.com)

L’amica geniale” di Elena Ferrante, Edizioni E/O

Montediddio – Erri De Luca

Descrizione

“Chi salirà nel monte di Dio? Chi ha le mani innocenti e il cuore puro.” Un quartiere di vicoli a Napoli: Montedidio. Un ragazzo di tredici anni va a bottega da Mast’Errico, il falegname. E’ l’inizio della sua vita nuova, la vita che a sera, a casa, in una casa vuota per l’assenza del padre e per la malattia della madre, il ragazzo va scrivendo su una bobina di carta avuta in regalo dal tipografo di Montedidio. Ha anche un altro regalo, che porta sempre con sé, un “bùmeran”, un legno nato per volare che il padre ebbe a sua volta da un marinaio di passaggio. Così passano i giorni: Mast’Errico gli insegna il mestiere e Don Rafaniello, uno scarparo che Mast’Errico tiene ospite a bottega, gli insegna a pensare sugli uomini e sulle cose.

Montediddio” di Erri De Luca edizioni Feltrinelli

Il senso del dolore – Maurizio De Giovanni

I libri di de Giovanni, tutti, hanno il potere e la magia di accompagnarti per le strade e i sapori di Napoli, e quando li visiterai, ti sembrerà di esserci già stato. (Sofi Caro)

Descrizione

Il talento infinito, l’amore del pubblico, la devozione delle donne, l’amicizia dei potenti: e Arnaldo Vezzi, il più grande tenore del suo tempo, crede di essere un dio. Quindi si prende quello che vuole, se ne serve e lo getta via; calpesta cuori e anime; deride, distrugge. Tutto deve essere suo, nulla gli si può rifiutare. Ma un dio può non essere immortale.

«Il bambino morto stava all’impiedi, fermo all’incrocio tra Santa Teresa e il Museo. Guardava i due ragazzi che, seduti a terra, facevano il giro d’Italia con le biglie. Li guardava e ripeteva: Scendo? Posso scendere?»

Il senso del dolore” di Maurizio De Giovanni, edizioni Einaudi

Il mare non bagna Napoli – Anna Maria Ortese

Descrizione

“Il mare non bagna Napoli” è – sottolinea Pietro Citati nella prefazione – una straordinaria discesa agli Inferi: nel regno della tenebra e delle ombre, dove appaiono le pallidissime figure dei morti. Di rado un artista moderno ha saputo rendere in modo così intenso la spettralità di tutte le cose, delle colline, del mare, delle case, dei semplici oggetti della vita quotidiana. Anna Maria Ortese attraversa l’Ade posando sulle cose e le figure degli sguardi allucinati e dolcissimi: tremendi a forza di essere dolci; che colgono e uccidono per sempre il brulichio della vita. Nei racconti compresi nella prima parte del libro, questi sguardi penetrano nel cuore dei personaggi: ne rendono la musica e il tempo interiore, come molti anni prima aveva fatto Cechov”.

Il mare non bagna Napoli” di Anna Maria Ortese, edizioni Adelphi

Italian way of cooking – Marco Cardone

Ho aggiunto “Italian way of cooking-Pizza, mostri e mandolino” di Marco Cardone perché è un dark fantasy che ci porta in giro per Napoli e ci racconta la “napoletanita’ “, narrando al contempo una storia originale, avvincente e ironica. Io consiglio di leggere prima il volume 1 della serie, ambientato in Toscana, ovvero Italian way of cooking, ma in realtà ciascun volume è autonomo e può essere letto separatamente. (Simona Marcolla)

Descrizione

Alcuni segreti cercano a tutti costi di venire a galla e Nero, un cuoco toscano sommerso di problemi, ne custodisce uno: i mostri delle leggende esistono davvero. Eppure, il vero segreto è un altro: la loro carne è una delizia sovrannaturale, con pericolosi effetti collaterali. In passato, Nero ne ha sfruttato il gusto irresistibile, e una nuova minaccia al suo ristorante lo spinge a rifarlo. Ma cosa accadrebbe se qualcuno di spregiudicato e potente scoprisse quel segreto? Un lucroso banchetto nuziale porta Nero e il socio Mirco a Napoli, una città piena di fascino, storia e sole, ma flagellata da una sanguinosa guerra di camorra. Fra misteri, sparatorie, piatti tipici, spiriti campani, amanti gelose, cantanti neomelodici e cacce a orrori senza tempo, i due cuochi scivoleranno in un vortice in cui sarà impossibile stabilire chi sia il cacciatore e chi la preda. Il monsterchef Nero Bonelli è tornato. E, questa volta, i mostri non saranno la cosa peggiore che dovrà affrontare…

Italian way of cooking” di Marco Cardone, edizioni Acheron

Così parlò Bellavista – Luciano De Crescenzo

Descrizione

Secondo don Gennaro Bellavista, professore partenopeo purosangue, troppe sono le banalità che si dicono e si scrivono su Napoli e sui suoi abitanti, sul suo mare e sul suo Vesuvio col pennacchio. La vita a Napoli è ben altra cosa. È un’arte sottile. «Solo a Napoli ognuno vive in un’inebriata dimenticanza di sé» scriveva Goethe, felicemente sorpreso. Ma non solo a Napoli, scrive Luciano De Crescenzo, il sorriso e il sentimento aiutano l’intelligenza nel mestiere di vivere, sempre seguendo l’infallibile ricetta del professor Bellavista, che «è pure abbastanza facile da ricordare: metà amore e metà libertà».

Così parlò Bellavista è un romanzo dello scrittore e regista italiano Luciano De Crescenzo e rappresenta la sua opera prima. È stato pubblicato per la prima volta nel 1977 dalla casa editrice Arnoldo Mondadori.

Così parlò Bellavista” di Luciano De Crescenzo, edizioni Mondadori

Filumena Marturano – Eduardo De Filippo

Descrizione

Filumena Maturano – Forse la commedia italiana del dopoguerra più conosciuta e rappresentata anche all’estero – ha un ruolo centrale nella produzione di Eduardo De Filippo, collocandosi tra i primi testi di quella Cantata dei giorni dispari che, a partire da Napoli Milionaria, raccoglie le opere più complesse e problematiche in cui si riversano i drammi, le ansie e le speranze di un Paese e di un popolo sconvolti dalla guerra. Nel dramma di Filumena, che si rifiuta di rilevare all’amante quale dei tre figli da lei messi al mondo sia suo, De Filippo dichiarava di aver inteso rappresentare un’allegoria dell’Italia lacerata e in larga misura depauperata anche moralmente, e prefigurarne la dignità e la volontà di riscatto.

Filumena Marturano è una commedia teatrale in tre atti scritta nel 1946 da Eduardo De Filippo e inserita dall’autore nella raccolta Cantata dei giorni dispari. È uno dei lavori di Eduardo più conosciuti e apprezzati dal pubblico e dalla critica internazionale.

Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo, edizioni Einaudi.

Il ventre di Napoli – Matilde Serao

Descrizione

Spesso considerata, con tono benevolo e sprezzante, “un reportage”, il capolavoro della Serao ha la forza della verità che si fa letteratura, del rifiuto per quella “retorichetta a base di golfo e colline fiorite che serve per quella parte di pubblico che non vuole essere seccata con racconti di miserie”. La sua denuncia resta, a un secolo di distanza, di straordinaria attualità: “Questo ventre di Napoli, se non lo conosce il governo, chi lo deve conoscere? A che sono buoni tutti questi impiegati alti e bassi, questo immenso ingranaggio burocratico che ci costa tanto?”. Prefazione di Antonio Pascale.

Il ventre di Napoli sono una sorta di cronache della scrittrice partenopea Matilde Serao, pubblicato nel 1884 per i tipi dei fratelli Treves. 

“Il ventre di Napoli” di Matilde Serao, edizioni Bur Rizzoli.

Il racconto dei racconti – Giambattista Basile

Descrizione

Pochi italiani sanno che alcune delle più belle fiabe del mondo, da “Cenerentola” al “Gatto con gli stivali”, un po’ prima di finire dentro i libri di Perrault e di Grimm, dove tutti lo scoprimmo da bambini, erano giunte all’orecchio del napoletano Basile (1575-1632), che all’inizio del Seicento le acciuffò e inguainò nella sua lingua, infilandole in quel “Cunto de li cunti” che fu definito da Croce “il più bel libro italiano barocco”. Ancora oggi, infatti, per la maggior parte degli italiani, questo libro straordinario, insieme regale e cencioso, gentile e brutale, fastoso e plebeo, resta un capolavoro sconosciuto.

Il racconto dei racconti” di Giambattista Basile, edizioni Adelphi.

10 libri da leggere prima di visitare la Campania

Nei 10 libri da leggere prima di visitare la Campania scelti dai lettori del gruppo Facebook Book Advisor, dunque, compaiono romanzi contemporanei dedicati alla regione partenopenea. Come detto nel cappello introduttivo all’articolo, per chi volesse approfondire la letteratura della regione e leggere altri libri sulla Campania, è possibile ampliare la selezione consultando il sondaggio del gruppo, qui.

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