10 libri da leggere per scoprire Palermo

Quali sono i libri da leggere prima di visitare Palermo? In questo articolo troverete i 10 libri da leggere per scoprire dal punto di vista letterario Palermo, un viaggio attraverso i libri alla scoperta della città siciliana. 

Ecco la lista dei dieci libri da leggere per scoprire Palermo. 


I beati Paoli – Luigi Natoli

Non esiste palermitano che non conosca questo libro o che non abbia mai sentito parlare della famosa setta dei Beati Paoli che nella Palermo del settecento aveva il suo “Tribunale” nei sotterranei della città. La descrizione di Palermo è analitica (Natoli era uno storiografo). Vie, piazze, palazzi storici, chiese, conventi (alcuni di questi luoghi ancora oggi visitabili) fanno da sfondo al mistero legato a questa setta che agiva nell’ombra per ristabilire l’ordine. Ancora oggi si organizzano tour sotterranei in quelle che, secondo la tradizione popolare, erano considerate le “aule” del loro Tibunale.

Descrizione

Sul palcoscenico della città antica, dei suoi vicoli oscuri e dei suoi splendori, nel libro I Beati Paoli si dipana la storia di Blasco da Castiglione e dei tanti personaggi di carattere – dal torbido Raimondo della Motta alla passionale donna Gabriella, dallo “sbirro” Matteo Lo Vecchio alla dolce e ingenua Violante, fino al misterioso Coriolano della Floresta. Sempre con la presenza invisibile e costante dei Beati Paoli in un succedersi di vicende trascinanti, al limite tra realtà storica e feconda fantasia. 

I beati Paoli” di Luigi Natoli, edizioni Flaccovio. 

I leoni di Sicilia – Stefania Auci

La storia dei Florio è strettamente legata alla città di Palermo.
Questo libro racconta la loro storia ma anche la storia di una città che, ancora oggi, li ricorda grazie alle tante testimonianze del loro passaggio:
La villa dei quattro pizzi, le tonnare, il villino Forio.
Non mi stupirei se organizzassero tour turistici come avviene a Roma o Parigi per i romanzi di Dan Brown.

Descrizione

Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia il consumo… In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto – compreso l’amore – per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.

I leoni di Sicilia” di Stefania Auci, Edizioni Editrice Nord.

Cuorebomba – Dario Levantino

Non ricordo quale scrittore disse: “per conoscere veramente una città allontanati dal centro e visita le periferie”
È quello che ha fatto Dario Levantino nel suo libro “di niente e di nessuno” e nel seguito “cuorebomba” (che può essere letto anche senza aver letto il primo)
La difficoltà delle periferie è tema difficile che riguarda un po’ tutte le città.
A Palermo diventano microcosmi a parte dove la criminalità ha terreno fertile.
Levantino indaga con attenzione, seguendo le vicende del protagonista, le difficoltà familiari e non di chi in periferia ci vive: i quartieri dormitorio, l’istruzione, i servizi sociali. Un romanzo che diventa a tratti anche accusa sociale verso quel centro che sembra lontano anni luce.

Descrizione

Ambientato in una Palermo difficile, un racconto che fonde la dimensione individuale con quella sociale per una storia emblematica sulla volontà di riscatto.
A Brancaccio, periferia degradata, l’unico modo per difendersi dalla ferocia del quartiere è la famiglia. Ma le famiglie, si sa, sono infelici per definizione e così quella di Rosario. Il padre ha un’altra donna, un altro figlio, e ora è in carcere per spaccio di sostanze dopanti. La madre Maria, invece, scoperta la doppia vita del marito, si ammala di anoressia. Su questo equilibrio precario piomba la scure dei servizi sociali: Maria finisce in una clinica per disturbi alimentari, Rosario in una casa-famiglia. Ispirato dalle sue letture clandestine, il ragazzo diventa così una sorta di Oliver Twist, in lotta contro una legge folle che, nel nome dei diritti dei minori, recide i legami e separa le persone dagli affetti più cari. Nella sua guerra al malaffare che gira intorno ai servizi sociali e nel tentativo di ricongiungersi alla madre, il protagonista però nulla potrà contro le estreme conseguenze di una sentenza definitiva. Fortuna che c’è Anna, ragazza di poche parole, misteriosa e magnetica, a donare a Rosario la luce di una rivelazione: esiste un solo veleno contro la morte ed è l’amore.

Cuorebomba” di Dario Levantino, edizioni Fazi.

La lunga vita di Marianna Ucrìa – Dacia Maraini

Torniamo nel settecento siciliano per un romanzo storico ambientato tra Palermo e Bagheria. Il romanzo narra le vicende di Marianna Ucria (antenata della scrittrice) sordomuta dall’età di cinque anni quando, a seguito di una violenza sessuale, perde l’uso della parola.
Riuscirà a farsi valere come donna grazie alla letteratura e ad un grande spirito di sopravvivenza. Un racconto forte, un omaggio tutto al femminile che racconta, senza sconti, la vita in Sicilia nella prima metà del settecento con uno sguardo più ampio ai movimenti culturali in Europa e alle nuove correnti filosofiche fra cui l’Illuminismo e le teorie di David Hume.

Descrizione

Sicilia, prima metà del Settecento. Marianna Ucrìa, una bambina che appartiene a una nobile famiglia, è destinata come le sorelle e le cugine al matrimonio o alla clausura. Marianna per comunicare con il mondo deve imparare a esprimersi con la scrittura: è sorda e muta da quando uno zio la violentò, condannandola al silenzio. Compiuti tredici anni viene obbligata a diventare la sposa di quell’uomo ed è allora che la lettura le apre uno spiraglio inatteso in un’esistenza da reclusa, insegnandole a conoscere il mondo al di là dei confini ristretti della quotidianità.

“La lunga vita di Marianna Ucrìa” di Dacia Maraini, Edizioni Rizzoli

La miscela segreta di casa Olivares – Giuseppina Torregrossa

Era il 1995 quando iniziai il mio percorso di studi alla facoltà di Giurisprudenza di Palermo, nel cuore del centro storico.
Due erano i riti sacri ogni mattina: una visita alla vicina chiesa di San Giuseppe dei Teatini e a seguire un caffè nella vicina torrefazione in discesa dei Giudici.
Ed è in questa torrefazione che la Torregrossa ambienta il suo romanzo.
Un inno al caffè, agli odori dimenticati che impregnavano vicoli e strade, alle “abbanniate” dei venditori della Vucciria (che non “abbanniano” più ma, per chi volesse, esiste un archivio delle abbanniate sul sito www.arcadeisuoni.org).

Descrizione

Nel cuore di Palermo, sotto il grande appartamento degli Olivares, batte il cuore di un drago fiammeggiante: è la macchina che tosta dalla mattina alla sera il caffè, spandendo per le vie del quartiere un profumo intenso fino allo stordimento. È tra le pareti della torrefazione che cresce Genziana, il più bel fiore tra i figli di Roberto Olivares, che ha chiamato come lei la qualità più pregiata di caffè. La vita scorre nell’abbondanza e nella certezza che il futuro non riservi sorprese perché Viola – sensuale e saggia matriarca – sa prevederlo leggendo i fondi di caffè. Ma proprio quando Genziana si appresta alla fioritura della giovinezza irrompe la guerra, e con essa la fame e la distruzione destinate a cambiare per sempre le sorti della città. Improvvisamente Genziana si ritrova sola, il grande drago sbuffante è costretto a fermarsi. Palermo, intorno, è un immenso teatro di macerie, una meravigliosa creatura ferita che deve capire come rinascere dalle proprie ceneri. “La tua fortuna saranno le femmine, la tua sicurezza il caffè” aveva detto Viola alla figlia scrutando il fondo della sua tazzina. Armata unicamente di queste parole, Genziana compie un lungo cammino, che la porta lontano senza mai allontanarsi dai Quattro Mandamenti di Palermo. Una folla di personaggi umili ma capaci di profonda umanità, l’incontro con una donna venuta dal Nord, le attenzioni del mafioso Scintiniune, l’amore per Medoro: tutto sarà per lei lievito di cambiamento…

“La miscela segreta di casa Olivares” di Giuseppina Torregrossa, edizioni Mondadori.

Il Conte di Mazara – Alexandre Dumas

Tutti conosciamo il conte di Montecristo o i tre moschettieri. Quello che molti ignorano e che Alexandre Dumas aveva una adorazione per la Sicilia e per i suoi abitanti tanto da arrivare a scrivere: “non sono solo artisti come gli antichi greci, ma anche ospitali come i saraceni e festosi come i normanni”. Palermo protagonista assoluta.

Descrizione

Sullo sfondo di una Sicilia appena annessa al Regno d’Italia a seguito della missione garibaldina, il romanzo ripercorre le rocambolesche circostanze che hanno condotto il visconte Alphonse de Quinzac a Palermo: il suo incontro con il conte di Mazara – gentiluomo buono e generoso -, l’amicizia che nasce tra i due e le avventure affrontate insieme. Ogni episodio rievocato, sarà presto chiaro al lettore, è condizionato dalla superstizione del popolo palermitano che attribuisce al conte lo status infamante di jettatore: sventure e disgrazie si susseguono e sembrano confermare le maldicenze della gente. E dalle sciagure del conte trarrà giovamento, suo malgrado, il visconte francese. Pubblicato a puntate sul giornale “Le Mousquetaire” nel 1866, “Il conte di Mazara” è uscito in volume in Francia nel 2019 ed è qui proposto per la prima volta ai lettori italiani nella traduzione di Viviana Carpifave. In apertura una nota critica di Salvatore Ferlita; chiude il libro la mappa “In carrozza per Palermo con Dumas”.

“Il Conte di Mazara” di Alexandre Dumas, edizioni Il Palindromo

Il pranzo di Mosè – Simonetta Agnello Hornby

“Auguro lo stesso al gentile lettore: un buon pranzo in un’atmosfera conviviale”
Una guida culinaria con tanto di ricette attraverso il racconto di Simonetta dei suoi pranzi nella tenuta di famiglia.
A Palermo si dice “a tavula è trazzera”
Nel senso che a tavola mentre si mangia, è più facile stringere relazioni, conoscersi meglio, accorciare le distanze.

Descrizione

Simonetta Agnello Hornby apre le porte della casa di Mosè, la tenuta dove da cinque generazioni la famiglia materna trascorre le vacanze estive. Insieme a Chiara, amata sorella, ci accompagna alla scoperta di questo luogo incantato che ogni estate accoglie in processione incessante parenti, amici e conoscenti della famiglia. Chiunque risalga la stradella che conduce alla casa padronale viene ospitato, nutrito, accudito. Come Mamma Elena e zia Teresa facevano un tempo, Simonetta e Chiara mettono ogni nuovo venuto a proprio agio; hanno imparato, aiutando la madre e la zia, l’arte dell’accoglienza e del convivio.A Mosè si cucinano ancora oggi i prodotti dell’orto e quanto offerto dalla fattoria, utilizzando l’olio dell’antico uliveto che copre i fianchi della collina. Il tavolo della sala da pranzo continua ad allungarsi e restringersi per accogliere gli ospiti. A tavola si discute di cibo e si trascorrono ore serene, allietate dalla compagnia e dal piacere di una conversazione vivace. Mosè è rimasto il luogo caldo e magico dove si muovevano sicure Mamma Elena e zia Teresa. Simonetta lo dimostra raccontando sei occasioni di convivio nella Mosè di oggi, mostrandoci i prodotti di stagione e guidandoci nella scelta dei menù. Svela le ricette tramandate da generazioni, e quelle segrete delle monache, e trasforma i resti in pietanze squisite. Ci conduce tra le stanze ombrose della grande casa fino alla luminosa sala da pranzo, spiega come decorare la tavola e come disporre gli ospiti in modo da mettere ciascuno a proprio agio e facilitare la conversazione. E ci fa assistere alla piacevolezza di un pranzo sempre ottimo, perché preparato con amore e gustato in compagnia.

“Il pranzo di Mosè” di Simonetta Agnello Hornby, edizioni Giunti.

Lo Spasimo di Palermo – Vincenzo Consolo

Lo Spasimo è una chiesa palermitana, ormai priva di tetto ma affascinante e suggestiva come poche.
Sono pochi i riferimenti alla città ma è un libro importante perché partendo da questo simbolo palermitano Consolo costruisce un romanzo sulla condizione umana di solitudine e violenza. Una sorta di esilio da se stessi.

Descrizione

In un piccolo albergo di Parigi, dove aspetta di incontrare il figlio esule per terrorismo, lo scrittore Gioacchino Martinez ricorda la sua infanzia in Sicilia, negli anni della guerra, la tragedia che ha segnato la sua vita, e un altro trauma, più piccolo ma non meno ossessionante: un film, Judex, visto all’oratorio, dove le avventure di un giustiziere in mantello nero venivano improvvisamente interrotte dalle incursioni belliche. Quando decide di ritornare a Palermo, Gioacchino, per una delle inesplicabili coincidenze della vita, incontra un altro “judex”: un giudice senza mantello, che crede nello Stato, un uomo che, andando a trovare la madre nel palazzo di fronte a quello dello scrittore, incontrerà un’atroce fine…

“Lo Spasimo di Palermo” di Vincenzo Consolo, edizioni Mondadori

Le stanze dello scirocco – Cristina Cassar Scalia

Già dalle prime pagine ci si sente trasportati in un posto magico. La protagonista è sul traghetto per Messina e lo stretto non è altro che un confine immaginario che separa la Sicilia da tutto il resto del mondo. Armata di macchina fotografica inizierà un viaggio alla scoperta di Palermo, con sguardo nostalgico.

Descrizione

È il 1968 quando il notaio Saglimbeni decide di tornare in Sicilia con la famiglia, dopo una lunga assenza. Vittoria, la figlia più giovane, indipendente e contestatrice ma legata al padre, non ha potuto che assecondare il suo desiderio e trasferirsi in quella terra sconosciuta che da sempre lui le ha insegnato ad amare. A Montuoro, per Vicki, cresciuta a Roma e appassionata di fotografia e di auto da corsa, l’impatto con una società conservatrice, ai suoi occhi maschilista, formale e schiava dei pregiudizi, è destabilizzante. In mezzo a tante conoscenze, saranno poche vere amicizie ad aiutarla a inserirsi nella realtà del paese. Quello di Diego Ranieri è un nome ricorrente negli ambienti a lei più vicini, un volto conosciuto che all’improvviso entra con prepotenza nella sua vita. Ombroso e sfuggente, ancorato a una mentalità assai diversa dalla sua ma capace di legarla a sé come nessun altro, Diego porta i segni di un passato doloroso da cui stenta ad affrancarsi, e con cui lei dovrà fare presto i conti. Divisa tra sentimento e orgoglio, Vicki trova nella facoltà di Architettura di Palermo, in piena occupazione, un rifugio in cui sentirsi meno estranea. Armata di macchina fotografica, inizia a scoprire la città, a conoscerne la bellezza enigmatica e i lati oscuri, fino a rimanerne stregata. E proprio per le strade di Palermo la sua storia s’intreccerà con quella, drammatica, di zia Rosetta, la cui apparenza mai lascerebbe intuire cosa nasconde il suo passato. Due donne unite dal coraggio con cui affrontano le prove che la vita ha loro riservato. Sullo sfondo di palazzi nobiliari e aspri paesaggi di campagna, le vicende di due famiglie colte in un importante momento storico ci conducono attraverso una Sicilia indolente e sensuale, al cui fascino è impossibile sottrarsi.

“Le stanze dello scirocco” di Cristina Cassar Scalia, edizioni Sperling & Kupfer.

La leggenda del Malombra – Vincenzo Sacco


Mancava la figura di un supereroe siciliano, il malombra, che, sulla falsariga di Zorro si muove tra camere dello scirocco e vecchi qanat che gli consentono di attraversare la città non visto e indisturbato.

Descrizione

Nel 1848 Messina è sconvolta da tumulti insurrezionali contro il governo borbonico. Gli echi giungono al villaggio di San Sallier sui Nebrodi, dove si combatte un altro tipo di battaglia. Il Partito, come un fiume sotterraneo, avvelena le radici del potere istituzionale, straripando con atti di violenza e soprusi. A opporsi è un demone, uno spirito che s’insinua nel corpo delle vittime rianimandole per punire gli oppressori. All’affilata spada francese e alla lunga catena avvolta a un braccio, affianca un’arma più potente, la paura. I superstiziosi picciotti al comando del vampiresco avvocato Ginestra ne sono terrorizzati. La leggenda si diffonde di bocca in bocca. Lo chiamano Malombra. Il fantasma compare di notte e negli inferi svanisce dopo le sue incursioni, in sella a un cavallo dal muso scheletrico, seguito da un feroce cane di mannara. Gli occhi scintillano al buio. Sono di un tormentato verde cinabro, ricordano forse quelli del principe Leonardo Valentini, appena rientrato da Parigi al compimento degli studi alla Sorbona. Il giovane era stato mandato oltralpe dieci anni prima, quando i genitori scomparvero in circostanze sulle quali nessuno ha saputo fare chiarezza. Il nobile si ricongiunge alla sorella minore Patti, al tutore Savino Melìa, all’eccentrico e geniale cugino Federico. Ritrova inoltre il suo amore fanciullesco, Doriana, ora splendida donna in fiore irresistibilmente sfrontata. E Diavolo, il suo fedele amico a quattro zampe. Oscuro, beffardo, inquieto, il Malombra è una figura dell’immaginario popolare del Meridione italiano, antesignano dei supereroi moderni più amati, che tutti ricomprende sotto il suo cilindro vermiglio.

“La legge del Malombra” di Vincenzo Sacco, edizioni Spartaco.

10 libri da leggere prima di visitare Palermo

Nei 10 libri da leggere prima di visitare Palermo, dunque, compaiono romanzi contemporanei dedicati alla città siciliana. La proposta dei dieci titoli riepilogata di seguito:

“I beati Paoli” di Luigi Natoli, edizioni Flaccovio. 

“I leoni di Sicilia” di Stefania Auci, Edizioni Editrice Nord.

“Cuorebomba” di Dario Levantino, edizioni Fazi.

“La lunga vita di Marianna Ucrìa” di Dacia Maraini, Edizioni Rizzoli.

“La miscela segreta di casa Olivares” di Giuseppina Torregrossa, edizioni Mondadori.

“Il Conte di Mazara” di Alexandre Dumas, edizioni Il Palindromo.

“Il pranzo di Mosè” di Simonetta Agnello Hornby, edizioni Giunti.

“Lo Spasimo di Palermo” di Vincenzo Consolo, edizioni Mondadori.

“Le stanze dello scirocco” di Cristina Cassar Scalia, edizioni Sperling & Kupfer.

“La legge del Malombra” di Vincenzo Sacco, edizioni Spartaco.

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