Di Versi in Versi: “Trucioli” di Matteo Rusconi

Oggi vi proponiamo un estratto da “Trucioli” di Matteo Rusconi, edito da Aut Aut Edizioni.

Non c’è suono di cicale,

all’alba.

C’è solo il canto dei torni,

di api su boccioli d’acciaio.

***

ORE 14

Il turno è finito

andate in pace.

***

Tutto tace alle diciassette:

il compressore dell’aria

le morse sopra i tavoli

e il carrello degli attrezzi.

Non c’è alcuna vita, all’uscita;

soltanto un cane che latra laggiù, a oltranza.

Matteo Rusconi, conosciuto anche come Roskaccio, nasce a Lodi nel 1979. Poeta e operaio, pubblica la sua prima silloge intitolata SIGARETTE – Venti Poesie Per Smettere Domani (Ed. Ilmilibro.it) Alcune sue poesie sono apparse in varie antologie, tra le quali Poesie Sull’Acqua (2015, Ed. StreetLib), NOvecento Non Più (2016. Ed. La Vita Felice), Poesia Sui Sette Vizi (2017, Ed. StreetLib) e La Nostra Classe Sepolta. Cronache Poetiche Dai Mondi Del Lavoro (2019, Pietre Vive Editore). Cura il blog PAROLE & CARRIOLE.

Trucioli di Matteo Rusconi rappresenta la vita della fabbrica e le sue alienazioni. Nella raccolta la condizione del lavoratore oggi, che sembra non essere tanto diversa – in alcuni tratti – dall’era fordista nei suoi esordi. Come a raccontarci che gli scenari, le geografie, le umanità, cambiano, ma le condizioni persistono nella loro essenza. Ma l’Io poeta emerge e si impone su un contesto che invece tende ad appiattire le capacità cognitive in favore di quelle “meccaniche”.

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