Di Versi in Versi: “silenzio, soglia d’acqua” di Loriana d’Ari
Oggi vi proponiamo un estratto da “silenzio, soglia d’acqua” di Loriana d’Ari, edito da Arcipelago Itaca
il paracadute appeso al ramo, culliamo.
il paesaggio è un falso
con un buco al centro: occhi
che tarlano, bocca che trama la tela
***
nei giorni scava il silenzio un sentore
di buio: per ogni tua morte, la febbre
di saperti vivo. nel raspare di unghie
frante, misto al tuo il mio fango
***
è saggezza di funambolo: troppo vero spezza il filo.
e barcolli in barbagli, cieco l’occhio che crede
svelto il piede che sfiora
lo strapiombo di essere intera
Loriana d’Ari vive a Genova, dove lavora come psicoterapeuta. Ha pubblicato su riviste e blog letterari e ricevuto riconoscimenti e segnalazioni in vari premi, tra cui “Ossi di seppia” e “Bologna in lettere”. Silenzio, soglia d’acqua, che è la sua opera prima, ha vinto la sesta edizione del premio “Arcipelago itaca” per una raccolta inedita di versi ed è stata anche segnalata al premio “Lorenzo Montano”.