Di Versi in Versi: “Lo spettro del visibile” di Patrizia Sardisco

Oggi vi proponiamo un estratto da “Lo spettro del visibile” di Patrizia Sardisco, edito da Edizioni Cofine

La lista della spesa

finita in mezzo a un libro

di poesia

irretisce lo sguardo

manca il sale

lo spazio bianco simula

l’atto mancato

in forma cristallina

l’assenza corrosiva

di parola

***

il residuo non cessa di emettere segnali

amputare la mano dopo il tiro

continuare a saperne

la posizione le sensazioni tattili

del dolore sottratto

resta la sottrazione, l’assenza di visione

la bruciatura plastica sull’orlo

l’urlo fantasma che sutura il foro

***

nessuno scrive un rigo

se ha altro da mangiare

da qualche parte uno

prende in mano la notte

l’asprezza del pungente

morde senza sbucciare

saliva per riflesso

anticipando un succo

anche quando non c’è

Patrizia Sardisco, nata a Monreale dove tutt’ora vive, scrive in lingua italiana e in dialetto siciliano (parlata monrealese). Nel 2016 pubblica la silloge in dialetto Crivu, vincitrice del Premio Internazionale Città di Marineo e menzionata al Premio Di Liegro di Roma. Nel 2018 si aggiudica il Premio Montano nella sezione “Una prosa breve”; con la silloge inedita in dialetto ferri vruricati guadagna il secondo posto del XV Premio Ischitella – Giannone e, nello stesso anno, per le Edizioni Cofine, dà alle stampe il poemetto eu-nuca, prefazione di Anna Maria Curci, finalista al Premio Bologna in lettere 2019 e vincitore della sezione opere edite del Premio Città di Chiaramonte Gulfi 2019. Del 2019 è la silloge Autism Spectrum, con postfazione diAnna Maria Curci, vincitrice della quarta edizione del PremioArcipelago itaca e segnalata al Premio Bologna in Lettere 2020.

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