“Il libro di Teresa” di Carola Susani: storia di una famiglia dal fascismo al dopoguerra

“Il libro di Teresa” è il primo romanzo pubblicato da Carola Susani (Giunti 1995), vincitore del Premio Bagutta Opera Prima nel 1996. In questi giorni Marietti1820 ne pubblica la nuova edizione.

Pietro, Mosè, Maria e gli altri fratelli e sorelle prestano la propria voce all’autrice, per narrare la storia della loro famiglia, ognuno affidandosi a emozioni e ricordi.

Il racconto scorre lineare attraverso parole lucide, prive di inutili fronzoli senza perdere, però, l’armonia necessaria a rendere questo piccolo volume un libro interessante e originale. La visione del reale è chiara e dettagliata.

L’uso della prima persona, come ben specifica Chiara Valerio nella postfazione, fa sì che la storia sia raccontata con verità e menzogna allo stesso tempo e rendendo il tutto frammentato. Ne viene fuori un quadro di famiglia ricco di memorie e tutto ciò non è affidato solo agli uomini ma anche alle donne.

Il breve romanzo copre un periodo importante della storia italiana, quello che va dagli anni del fascismo fino ad arrivare al dopoguerra. Il ritratto di una famiglia piccolo borghese assume, così, i contorni e le sfumature di tante famiglie simili di quell’epoca. Persone e personaggi i quali attraversano più di una generazione, allontanandosi e, anche, perdendosi.

Pagina dopo pagina, le vicende private si alternano a quelle pubbliche. La vita quotidiana è messa in primo piano attraverso i racconti della guerra, della resistenza, per poi allargarsi e narrare dell’emigrazione nel Nord Italia e quindi la lontananza, le lettere necessarie a raccontare la grande città dai colori più uniformi e più scuri dei posti conosciuti, la vita nuova, diversa.

È una storia dove Dio viene costantemente chiamato in causa, quasi a voler intessere un dialogo con i protagonisti. Un modo per mettere in risalto la condizione umana tutta, attraverso turbamenti, dolore, dubbi, scelte di vita. La presenza di Dio è avvertita con forza da tutta la famiglia, ognuno sa che c’è, anche se, forse, inconsapevolmente.

È un libro di non facile lettura, lasciarsi ingannare dalle poche pagine sarebbe un errore. Va capito, analizzato, letto e anche riletto. Tra le righe, bisogna cogliere ogni dettaglio.

È un piccolo volume dove la storia di una famiglia diventa Storia collettiva, testimonianza a più voci di anni lunghi e difficili vissuti con sofferenza e desiderio di rivincita da tante famiglie, tanti/e uomini e donne le cui azioni fecero rinascere un Paese.

Cos’è questa nuova esaltazione dei trasgressori, questa dottrina dell’uscita dalla Legge? Cos’è questa idolatria del Sabato, l’idolatria della cosa ordinata. Questi farisei dei giorni nostri credono che frequentare la messa, non uccidere, siano cose da farsi perché giuste. Ora, per Dio non conta questo. Conta la legge. La legge non si rispetta perché è giusta – si rispetta perché è Legge, perché rispettandola liberamente appartieni a Dio, al popolo.

Carola Susani conduce dal 2001 i laboratori di scrittura narrativa e di educazione alla lettura. Fa parte dell’associazione “Piccoli maestri”. Ha pubblicato romanzi e libri di racconti, anche per ragazzi, tra cui: “Pecore vive” (Minimum fax, 2006 – selezione Premio Strega), “Eravamo bambini abbastanza” (Minimum fax, 2012 – Premio Lo Straniero), “Cola Pesce” (Feltrinelli, 2004), “Miti romani” (Nuova Frontiera Junior, 2013).

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