“Cuore nero” di Silvia Avallone: appassionante storia di errori e redenzione

Cuore nero, di Silvia Avallone, è un romanzo che invita a uscire dalla propria zona di comfort

Emilia, trent’anni, non poteva scegliere posto migliore di Sassaia, minuscolo borgo montano, per nascondersi al mondo e a se stessa. In Cuore nero, di Silvia Avallone, la protagonista, lontana dal clamore della gente, isolata da tutti, compie con fredda lucidità il suo rito punitivo in quel luogo impervio e irragiungibile come il suo cuore, custode di quel segreto che le ha rubato gli anni migliori della vita.

Ma, dalla casa di fronte, lo sguardo attento e triste di Bruno la osserva con curiosità, chiedendosi chi sia quella strana figura di donna venuta a turbare il suo silenzio. E sarà in quel luogo, che diventa fortezza dei loro segreti, che troveranno la strada, ripida e scoscesa, per venirsi incontro, nel difficile percorso di accettazione del loro passato e delle loro fragilità.

In Cuore nero, la penna di Silvia Avallone affonda, ma non giudica, squarcia il velo ipocrita del non detto, ma con profonda umanità.

Cuore nero- Copertina

Il romanzo invita a uscire dalla propria zona di comfort, mettendo in discussione le proprie convinzioni. E lo fa sparigliando le carte, ribaltando i ruoli di vittima e carnefice e chiedendo ai lettori e alle lettrici un difficile sforzo di identificazione. Tanto più complesso in quanto privo di maniglie di sostegno. Non resta, allora, che superare i propri preconcetti, sospendere il giudizio e lasciarsi travolgere da questa narrazione che coinvolge, respinge e poi nuovamente accoglie. Nella trama trovano posto anche due personaggi straordinariamente vivi: il padre di Emilia, con il suo terribile carico di dolore e senso di colpa, e l’amica che ha condiviso con lei il periodo più buio, trovando un inaspettato riscatto che sa di liberazione e giustizia.

QUANDO IL BENE E IL MALE SI CONFONDONO

Con Cuore nero, Silvia Avallone ci regala un indimenticabile e sfaccettato ritratto femminile, a racchiudere un composito universo di contraddizioni, dove il bene e il male si fondono e si confondono, dove gli errori dell’età immatura hanno conseguenze devastanti e dove il potere salvifico dell’amore si fa balsamo che lenisce e perdona.

Silvia Avallone

“Me lo sono chiesta mille volte: Cos’è il male? Ho voluto dare degli esami di filosofia apposta, all’università. Per capire. È un errore che fai tu? Una scelta? Oppure è una falla nel tuo sistema, una colpa che c’è in ogni essere umano? È la follia? È una cellula impazzita con cui nasci? Oppure è un meno? Io penso che sia un meno.”

Da “Cuore nero”

Una lettura che non può lasciare indifferenti e che ben si accompagna alle note dell’Erbaluce, un vino fresco, dal colore giallo paglierino, con una limpidezza brillante e un sentore di fiori di campo, ma che, invecchiando, diventa complesso e di grande struttura.

“Ci sono buchi che non puoi riempire. Che resteranno lì per sempre, neri e profondi. Però, se vorrai, potrai costruirci una vita intorno.”

Da “Cuore nero”

“Cuore nero” di Silvia Avallone, Rizzoli Editore, Sopra le righe.

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