“Trofeo” di Emanuela Cocco: recensione libro

“Le cose che vede sono avviluppate in quelle che lui desidera e immagina, le cose che lui sa sono state sostituite da quelle che lo terrorizzano, le cose che accadono, le cose che contano, continuano a restare fuori dai margini della sua consapevolezza.”

trofeo emanuela cocco

Ci sono cose, in quella casa. Ci sono feticci. Che prima appartenevano a qualcun altro ma che adesso appartengono a Lui. Ci sono trofei. Oggetti di vite spezzate che per qualche motivo conservano i ricordi e le parole delle “loro persone”. Di coloro che li avevano indossati, vissuti. Amati. Sono oggetti spogliati dalle loro vite precedenti che adesso orbitano intorno a Lui, alle sue pulsioni, ai suoi orrori.

E queste cose – questi trofei – imparano le parole. Imparano a pensare, imparano a raccontarsi, imparano a essere. Seppure in modo incompleto. Seppure senza il tempo che servirebbe loro per imparare a sognare.

Ma se quelle cose, quei feticci, quei trofei non fossero solo “cose”? Se fossero le persone che incontriamo di sfuggita, le emozioni che sforiamo, le opportunità che non cogliamo perché ci manca il coraggio per farlo o il tempo per sognare? Se fossero opportunità perdute, smarrite nei corridoi di una vita – la nostra – che ci cannibalizza fino a costringersi in una sola stanza fatta di rancori e di ossessioni?

“Trofeo” di Emanuela Cocco

Emanuela Cocco riduce il tempo, comprime lo spazio. Ci costringe in un cassetto, ci obbliga a mescolare le nostre parole con quelle di altri trofei sconosciuti, rapiti, rubati. Destruttura i nostri desideri e li obbliga a confrontarsi con una rabbia cieca che fingiamo di non conoscere ma che tutti abbiamo sfiorato e che ha imparato a conoscerci, che ha preso qualcosa di noi. Proprio come i trofei hanno assorbito parte della vita di chi li possedeva.

Diventiamo Lui. Senza volerlo. Senza immaginarlo. E senza la possibilità di nessun compromesso. E quando camminiamo tra le stanze deserte della sua (nostra?) vita, capiamo che tutti quei trofei non sono mai stati davvero suoi. Non sono mai stati davvero nostri. 

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Trofeo” di Emanuela Cocco, edizioni Zona42. Rete Miceliale.

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