“Ti vengo a cercare” di Ezio Abbate: un romanzo che si legge come una serie tv

Mentre leggevo “Ti vengo a cercare” di Ezio Abbate ho avuto più volte la sensazione che le pagine del libro, più che di cellulosa, fossero fisicamente composte da pixel: perché, durante la lettura, quelle stesse pagine mi hanno restituito immagini nitidissime, come se le parole si staccassero progressivamente dal loro supporto materiale della carta per combinarsi tra di loro e trasformarsi direttamente in fotogrammi. Così, più che una lettura, ho percepito questo libro come un’esperienza a metà tra il letterario e il cinematografico.

Ezio Abbate, celebre per il suo lavoro di autore e sceneggiatore di serie televisive famosissime come Suburra e Squadra Mobile, con le parole ci sa fare eccome: è bravo a costruire trame solide all’interno delle quali sviluppare le storie, è bravo a riempire e colorare queste trame inserendo personaggi ben delineati e caratterizzati, è bravo anche a non sovraccaricare il racconto con dettagli, personaggi e azioni che potrebbero risultare superflui ai fini della narrazione.

Aspetti che si ritrovano anche in Ti vengo a cercare, suo ultimo lavoro pubblicato da Mondadori: c’è una protagonista, Carla, madre quarantenne che ha perso il marito in un incidente d’auto; c’è il suo passato, che ritorna con prepotenza quando il figlio ventenne, Lorenzo, decide di partire per arruolarsi nell’esercito di ribelli per combattere contro il regime di Assad in Siria. E poi c’è la loro storia: da una parte quella di una donna che, dalla morte del coniuge, ha vissuto un’esistenza a metà, rintanata nella sua zona di comfort perché troppo intenta a sopravvivere piuttosto che a vivere; dall’altra, quella di Lorenzo, giovane che nel testo compare poco, ma che sarà la scintilla che obbligherà Carla a uscire fuori dal suo guscio per intraprendere un’esperienza al limite in una zona di guerra, armata, lei, solo di un biglietto aereo e della speranza di riportare a casa il figlio.

Come detto in apertura, ho letto questo libro come se fosse una serie tv, perché ho percepito la tensione narrativa che caratterizza un racconto che sembra costruito per immagini, fatto di scene incisive, dialoghi asciutti e cambi di ritmo che tengono alta l’attenzione fino all’ultima pagina. Una lettura senza dubbio piacevole, come piacevole è guardare una serie tv ben fatta.

“Ti vengo a cercare” di Ezio Abbate, edizioni Mondadori.


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