“Portofino blues” di Valerio Aiolli: tra cronaca e mistero, il caso Vacca Agusta diventa romanzo

Era l’8 gennaio del 2001 quando a Portofino, in Liguria, scomparve la contessa Francesca Vacca Agusta, una donna che aveva raggiunto una grande notorietà nel momento in cui, sposando il conte Corrado Agusta, titolare della nota azienda aeronautica di famiglia, aveva guadagnato il titolo nobiliare.

Classe 1942, nativa di Genova, aveva cominciato a lavorare da commessa in un negozio di vestiti, ma poi l’incontro con il conte cambiò radicalmente la sua vita: iniziò a frequentare la élite politica ed economica della società dell’epoca, fino a rimanere invischiata, soprattutto dopo la morte del marito, in vicende poco chiare che la portarono a entrare nel registro degli indagati della maxi operazione di tangentopoli condotta dal PM Antonio Di Pietro. La contessa, infatti, dopo la morte del marito, aveva stretto rapporti con Maurizio Raggio, un imprenditore di Portofino molto legato a Bettino Craxi, con cui aveva iniziato un relazione e con il quale rimase coinvolta nelle indagini per riciclaggio: vennero accusati di aver spostato ingenti quantità di denaro all’estero per conto del segretario del Partito Socialista.

Il suo corpo venne ritrovato due settimane più tardi, il 22 gennaio del 2001, sulle coste francesi di Cap Benat, a circa 300 km da Portofino. Nelle possibili ricostruzioni degli inquirenti furono valutate le ipotesi del suicidio e dell’omicidio, ma anche quella dell’incidente che avrebbe portato la contessa a scivolare lungo la scogliera a strapiombo sul mare andando incontro a una morte certa. Fu un caso che fece scalpore: ancora oggi, infatti, viene ricordato come il primo caso di cronaca nera al quale venne dedicata una morbosa attenzione mediatica, con continui aggiornamenti sia nei telegiornali dell’epoca che nei programmi dedicati all’attualità.

Con Portofino blues, Valerio Aiolli torna su quel caso di cronaca nera che segnò i primi anni Duemila, approfondendo gli ultimi giorni di vita della contessa attraverso l’esplorazione dei suoi amori e disamori, dei suoi eccessi tra droghe ed eredità milionarie, tra lusso sfrenato e i continui spostamenti tra Portofino, Svizzera, Miami ed Acapulco, ma anche dedicando una particolare attenzione alla descrizione di uno spaccato della società italiana dell’epoca: quella delle élite e dei traffici illeciti, degli interessi politici e degli intrighi economici.

Una società ben dipinta da Valerio Aiolli, che restituisce un affresco che, con un taglio anche giornalistico, fonde la cronaca al romanzo, attraverso la combinazione del mistero sulla morte di una donna discussa come la contessa Francesca Vacca Agusta e la riflessione sulle contraddizioni che segnarono fortemente l’Italia tra gli anni Ottanta e Duemila.

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“Portofino blues” di Valerio Aiolli, edizioni Voland. Libri in Pillole.

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