“La storia comincia così” di Amos Oz: la fondamentale funzione degli incipit dei romanzi

Lo spauracchio della pagina bianca è forse lo scoglio più difficile da superare per uno scrittore che si accinge a lavorare a un nuovo romanzo. Perché sono tante le domande e i dubbi che si addensano quando si deve praticamente redigere quella che costituisce una sorta di carta d’identità dell’opera: la sua presentazione, il suo biglietto da visita. Come presentare una nuova storia? Cosa svelare di ciò che si racconterà? In quale modo introdurre il lettore in questo nuovo mondo di finzione?

Gli incipit dei romanzi hanno una funzione decisiva: devono, infatti, riuscire a rompere il muro di diffidenza che inizialmente si erge tra il lettore e una storia sconosciuta, costruendo da zero e da capo, anche quando si tratta di autori già noti, quel rapporto di confidenza che permetta di entrare subito in sintonia con la narrazione. Dunque, quella prima pagina diventa fondamentale, e deve essere curata con un’attenzione particolare.

“La storia comincia così” raccoglie lezioni e conferenze tenute da Amos Oz ai licei del kibbutz Hulda e Ghivat Brenner, all’università Ben Gurion e a quella di Boston tra il 1995 e il 1996, il cui tema centrale fu l’analisi degli incipit di alcuni testi celebri, come, tra gli altri, quello de La storia di Elsa Morante, quello di Un medico di campagna di Franz Kafka, o di Nessuno diceva niente di Raymond Carver.

Nell’esperienza di lettura degli incipit Amos Oz si sofferma su ciò che definisce il contratto tra autore e lettore, vale a dire il patto attraverso il quale vengono definiti, in modo diretto o anche criptico, i parametri della storia che verrà raccontata.

“L’inizio di una storia è quasi sempre un contratto fra chi scrive e chi legge. Certo, i contratti non sono tutti uguali, inclusi quelli che non si rispettano e che non si intende rispettare, che pure si chiamano contratti anche loro. Capita che si sancisca sin dal primo paragrafo un patto segreto tra chi scrive e chi legge, a spese dei personaggi, i quali non si rendono conto che autore e lettori si scambiano sguardi ammiccanti alle loro spalle”.

Eppure non è sempre così, e Amos Oz, attraverso un’analisi approfondita e dettagliata degli incipit di dieci opere, ne spiega ampiamente le ragioni.

La storia comincia così, dunque, è una sorta manuale di lettura, che contiene indicazioni utilissime per coloro che sono interessati ad avvicinarsi alla lettura dei romanzi con qualche strumento in più nella propria cassetta degli attrezzi.


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“La storia comincia così” di Amos Oz, edizioni Feltrinelli. Libri in Pillole.

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