“Elmet” di Fiona Mozley: recensione libro

Elmet di Fiona Mozely è un romanzo in cui i protagonisti sono Daniel e Cathy, due adolescenti, che, abbandonati dalla madre, vivono insieme al burbero padre John in una casa situata su un appezzamento di terra lontano da tutti. Isolati dal mondo con cui hanno un rapporto conflittuale, preferiscono la vita lontano dalla comunità, che li guarda con diffidenza e li emargina.

Il signor Price, proprietario terriero e sfruttatore dei suoi dipendenti, decide però di riprendere possesso del terreno dove John ha costruito con le sue mani la casa in cui vivono, e la monotona vita contadina della famiglia sarà interrotta dalla necessità di iniziare a lottare per difendere i propri spazi.

«Una volta lavoravo per quell’uomo. Lui usava la mia forza per fare il prepotente con i poveri e i deboli, per fargli pagare i debiti. Io gli servivo, e lui vuole che torno a servirlo. Ma non lo farò. Non lavorerò mai più sotto qualcun altro. Il mio corpo è solo mio. È tutto quello che ho di mio».

Un romanzo sulla solitudine, sull’emarginazione, sull’eterna lotta tra le classi sociali che inevitabilmente porta il più debole a doversi difendere dalle ingiustizie, sulla sofferenza e sui pregiudizi di una società che non accetta chi vive e, quindi appare, in modo diverso.

“Elmet” di Fiona Mozley, edizioni Fazi Editore. Libri in Pillole.

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