Continua all’insegna della qualità la collana di fumetti Neo Edizioni, Cromo, che era partita con Toni Alfano, si era fermata per un po’ di tempo ma già con Tristezza di Mosquito-Reggiani aveva mostrato di avere una linea editoriale ben definita e di voler puntare su poche pubblicazioni ma di grande rilievo, con la supervisione di Andrea Tosti, scegliendo dei temi e delle storie originali.
Stiamo parlando di veri e propri romanzi a fumetti, e se con Tristezza eravamo dalle parti dell’horror, con Quasi una storia di eroi siamo in pieno noir, con un bell’approfondimento sociologico e antropologico sui protagonisti: personaggi senza speranze di una periferia dimenticata di una metropoli alienante e degradata italiana.
Ettore Gula, l’autore – che è anche lo sceneggiatore – disegna da anni per Disney/Panini ma qui si cimenta con una storia a tinte scure, una serie di vite che si intrecciano, storie qualsiasi, tragiche, molto umane.
Le tavole ampie e il tratto rotondo, quasi rassicurante di Gula, creano un senso di spaesamento originale e molto intrigante nel lettore, perché messo al servizio di una storia molto cruda. E così gli eroi del titolo capiamo subito bene che eroi non sono, anzi. Tutti i personaggi hanno un lato cinico, malvagio, anche se sembrano avere empatia ed essere solidali con l’altro, in realtà pensano solo a se stessi.
I palazzoni di questa non ben definita periferia – che ho immaginato essere Milano, se non altro per la vicinanza con un corso d’acqua, la presenza di alcuni orti urbani – ospitano le vite di un gruppo di reietti.
Vediamo subito il buono e goffo Ugo, taciturno, occhi grandi, un gigante buono che vive spiando la vicina di casa, Erika, che ha un bimbo piccolo e un compagno delinquente e manesco. A trovarli va spesso l’assistente sociale, che cerca di mettere insieme i cocci di questa disastrata famiglia, o forse no. Ugo invece vive con la vecchia e grassa madre, che lo tratta come un bimbo, lo umilia, lo tiene legato a lui in un abbraccio soffocante.
Le storie di questa disagiata periferia si incrociano e le vicende personali dei protagonisti vanno avanti diventando sempre più difficili da gestire. Ugo, oltre a spiare Erika si introduce spesso nel suo appartamento per rubare oggetti mentre lei dorme. Ma non osa di più. Intanto, Franco continua a compiere crimini, ad abusare di Erika, finché gli eventi precipitano e la storia prenderà delle pieghe inaspettate.
La narrazione in Quasi una storia di eroi prosegue per grandi tavole, tratti essenziali e tondi, poche parole, lunghi silenzi. Lunghi silenzi che rendono ancora più rumorose le crepe dell’animo, rumorose come fuochi d’artificio che esplodono alti nel cielo, fanno luce, riempiono gli occhi anche se per pochi minuti, di gioia.
Molto intenso l’esordio come autore unico di Ettore Gula: una storia che non lascia spazio alla salvezza: nei palazzoni di periferia, di notte, i protagonisti vivono delle vite che sembrano non avere possibilità di lieto fine.
Ugo, silenzioso e per certi versi inquietanti, pare invece diventare normale solo quando si dà da fare per coltivare il suo orto lontano dallo squallore delle periferie. Ma non c’è salvezza, sembra volerci dire tavola dopo tavola Gula. Anche chi sembra per un momento di essere dalla parte dei buoni, mostrerà prima o poi il suo lato cattivo.
Ultima menzione per il bianco e nero profondo e ricco di ombre, per la qualità di carta del volume, spessa e porosa, che valorizza ancora più i disegni.
Si aggiunge quindi un altro tassello alla collana di fumetti Neo Edizioni, un nuovo volume per dare forma ancora più concreta a un catalogo di una casa editrice che ha deciso di dare il proprio contributo al mondo dei graphic novel in Italia, in perfetta linea col proprio stile editoriale.
“Quasi una storia d’eroi” di Ettore Gula, edizioni Neo. Libri da Leggere.