“Las Meninas allo specchio” di Vincenzo Gambardella: recensione libro
C’è qualcosa nei libri di Vincenzo Gambardella che ha a che fare con l’amore. C’è sempre una quantità di amore tra i personaggi delle sue opere, o tra un protagonista e un oggetto, o un senso di amore che si riferisce a un senso di comunità e di solidarietà tra le persone.
Las Meninas allo specchio
Anche in questo caso, in questo breve saggio sul quadro Las Meninas scritto da Gambardella, c’è tanto amore. Amore per l’arte, amore per l’artista in questione e per questo quadro che è la summa dell’opera di Diego Velàzquez. “Las Meninas allo specchio” è il titolo dell’opera, pubblicata da Ensemble negli scorsi mesi. Dopo una serie di originali e appassionanti romanzi, lo scrittore campano ma milanese d’adozione omaggia il quadro di Velázquez attualmente esposto al Museo del Prado.
Si tratta di un quadro misterioso e seducente, con decine di piani di lettura, un numero indefinito di particolari e dettagli, che Gambardella svela e spiega con passione e competenza. C’è lo specchio, il pittore che dipinge se stesso e guarda in faccia chi lo sta osservando dall’altra parte della tela, ci sono le figure di contorno che poi di contorno non sono, perché ognuna è centrale e periferica allo stesso tempo. Ci troviamo nello studio del pittore, nel Real Alcázar di Madrid di Filippo IV, a Madrid.
Vediamo l’infanta Margarita e intorno a lei le dame di corte. C’è una nana, c’è un cane mastino, ci sono altri componenti della corte. C’è la coppia di regnanti – Filippo IV re di Spagna e la moglie, Maria Anna d’Asburgo – nello specchio appena sopra la giovane reale, che si riflettono sulla superficie e anch’essi ci guardano e secondo alcuni sono i veri protagonisti del quadro. C’è una porta che si apre e un uomo che forse sta fuggendo. Tutto il dipinto è emozionante e complesso, ricco di significati nascosti. È un quadro vero che è allo stesso tempo una menzogna.
Lo studio di Gambardella
Lo studio di Gambardella “prende in considerazione un solo quadro di Diego Velázquez: Las Meninas” leggiamo nella quarta. “L’opera è analizzata come summa dell’intera produzione del pittore spagnolo, ponendosi quale epilogo di tutta una carriera artistica.” È interessante come poi sapere che “Las Meninas è una delle ultime opere del pittore. Egli la dipinse nel 1656, all’età di cinquantotto anni. Si tratta di un dipinto a olio, di grandi dimensioni (318 x 276) che, in un certo senso, raccoglie tutti i temi preferiti dall’autore.”
Il saggio si insinua nelle pieghe di questo quadro e dell’opera del pittore, ne analizza la grandezza, ma anche i suoi mutamenti nel corso degli anni. E sulla scia dei tanti autori che nel corso dei secoli hanno interpretato l’opera si inserisce con stupore e maestria. I brevi saggi come questi riescono quando non perdono di vista la centralità dell’opera e riescono a dire qualcosa di nuovo e originale. Chiudendo il breve libro si prova l’irrefrenabile voglia di prendere un aereo e volare a Madrid, a contemplare l’opera. E ci si sente estremamente arricchiti, cosa che non capita tutti i giorni ed è quindi da sottolineare.
“Las Meninas allo specchio” di Vincenzo Gambardella, edizioni Ensemble. Libri da Leggere.