“Sangue di Giuda” di Graziano Gala: recensione libro

Stavolta vi dovete solo fidare: questo romanzo è da leggere, 10,100,1000 volte.

Sangue di Giuda, di Graziano Gala

È la storia di un Giuda qualsiasi, che Giuda non è, anzi è un povero Cristo e come un povero Cristo qualsiasi si affatica e sanguina su ogni tappa della sua personale  via Crucis.

Inizia con un televisore Mivar “arrubbato”, un televisore che gli fa compagnia insieme a Pippobaudo e che come una lucina per i bimbi lo protegge dal fantasma del papà che ancora lo terrorizza dagli stipi della cucina.

Giuda ha un unico pensiero, quello di ritrovare la sua bella Angiulina dagli occhi azzurri prima che sia troppo tardi.

Nel frattempo dovrà fare i conti con un mondo che lo vuole capro espiatorio, un “Paradiso degli orchi” non situato a Belleville ma a Merulana, terra pugliese, dove non scoppiano bombe ma succedono mazzate e dove Giuda nonostante tutto resterà “vero e sincero”.

Una penna unica e commovente, melodiosa e dolce, una lingua che si presta, che gioca con le immagini, che è aspra e carezzevole a seconda della situazione.

Graziano è uno di quegli scrittori, che poi vuoi che diventino amici tuoi, perché chi scrive tanta bellezza non può che essere un grande autore e una splendida persona. Se non lo leggete, vi perdete qualcosa di “meraviglioso”, poi non dite che non ve l’ho detto.

E grazie Graziano (sembra ‘na battuta, ma non lo è) non smettere mai di usare il tuo calamaio pieno di splendore. 


Sangue di Giuda” di Graziano Gala, Minimum Fax editore. Libri al Volo.

Exit mobile version