
“Lei stava bene, molto meglio di te. Allora avevi pensato che se l’eroina fa questo effetto forse sarebbe stato il caso di provarla.”
Trama
Una villa nel tranquillo nord-est italiano. Una coppia affiatata, sposata da oltre vent’anni. Una ragazza conosciuta in una chat erotica, tormentata dal suo passato. Una cena a tre per incontrarsi, con l’intento di trascorrere una nottata di trasgressione e di puro divertimento. Ma nulla va come previsto, e ben presto la cena li porta sull’orlo di un dirupo, a picco sugli errori commessi e sui fantasmi che popolano la loro esistenza. Una notte in cui ognuno dei tre si ritrova a fare i conti con un passato ingombrante e con verità difficili da ammettere. Potrebbe essere l’occasione per un riscatto, per un cambiamento. Lo sarà davvero?
Con una scrittura affilata e uno stile chirurgico che non concede tregua al lettore, Tre di notte è un romanzo che avanza inesorabile verso un finale inaspettato.
“Tre di notte” di Silvia Nirigua: recensione

Una villa elegante nel nord-est italiano. Una coppia sposata da vent’anni. Una giovane donna conosciuta in una chat erotica. Una cena a tre che dovrebbe essere un gioco, un’esperienza fuori dagli schemi, ma che invece si trasforma in un lento e inesorabile smascheramento delle loro fragilità.
Silvia Nirigua costruisce un romanzo che è un’esperienza immersiva, un viaggio nel lato oscuro dei desideri e delle illusioni. La scelta della narrazione in seconda persona singolare è una lama affilata: non sei più solo un osservatore, sei dentro la scena, sei Elena, sei Alberto, sei Lia. Sei intrappolato con loro, costretto a muoverti nel loro mondo senza poter intervenire.
Elena è una donna sull’orlo dell’abisso, tormentata da rimpianti che la divorano dall’interno. Alberto, suo marito, è un uomo rigido, maniacale, un despota che impone la sua volontà con una freddezza implacabile. Lia, la ragazza che hanno invitato, ha perso tutto e non crede più in nulla, trascinandosi in un’esistenza priva di sogni e aspettative.
“E saresti felice per lei, se questo non mandasse in crisi tutto: se l’hai lasciata per non morire con lei, perché diavolo si ostina a restare viva, e in più anche felicemente?”
Quella che doveva essere una notte di trasgressione si trasforma in un gioco al massacro, in cui ogni maschera cade e il passato torna a galla con una brutalità disarmante. Ogni parola, ogni gesto li avvicina sempre di più al punto di non ritorno, eppure nessuno di loro trova davvero la forza di cambiare. Perché in questa storia il riscatto è solo un’illusione e l’unica certezza è che il mattino arriverà, ma nulla sarà diverso.
Con una scrittura tagliente, Nirigua costruisce un romanzo che non concede tregua, trascinando il lettore in un’atmosfera claustrofobica, in cui la tensione cresce fino all’ultima pagina. Tre di notte non offre risposte, lascia addosso il peso delle scelte mancate e delle verità scomode che troppo spesso scegliamo di ignorare.
Biografia dell’ autrice
Silvia Nirigua vive a Bologna ed è scrittrice e sceneggiatrice. Ha pubblicato Trema, fanciulla, trema (Zoe, 2003), Un quarto di me (Meridiano Zero, 2006, da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale), La metà di tutto (Sartorio, 2008) e il racconto Due minuti nella raccolta Giovani cosmetici (Sartorio, 2008).
Tre di notte di Silvia Nirigua, Ferndandel Pagine 128 _ 13,00 euro. Recensione a cura di Morena Di Giulio per Lib(e)ri di leggere.
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