“Se i gatti scomparissero dal mondo” di Kawamura Genki: recensione libro
Se i gatti scomparissero dal mondo
“C’è una cosa altrettanto inevitabile quanto la morte, ed è la vita.” -Se i gatti scomparissero dal mondo
Citazioni che più ho apprezzato del libro:
-“In circostanze così si riesce a mantenere una calma del tutto inaspettata.”
-“Per ottenere qualcosa, bisogna sacrificarne un’altra.”
-“Come mai ci aspettiamo sempre che gli altri reagiscano in un certo modo quando siamo noi i primi a non reagire come vorremmo?.”
-“Da qualche parte avevo sentito che le persone hanno bisogno di dimenticare qualcosa per ricordarsela. Rimuovere dal cammino per procedere in avanti.”
-“Mi capita ancora di ripensare al piccolo sorriso sulle sue labbra mentre le pronunciava. Col tempo era andato a depositarsi nel profondo del mio animo, trasformandosi in una ferita che mostrava il suo volto nei giorni più bui. A ben pensarci, il mio animo era pieno di ferite piccole come quella. La gente le chiama rimpianti.”
-“Solo chi ha amato una persona può diventare il suo maestro.”
-“L’amore finisce sempre. Lo sappiamo tutti, ma ci innamoriamo lo stesso. E’ la stessa cosa che accade con la vita. Sappiamo tutti che prima o poi finisce, ma viviamo lo stesso. Forse è proprio perché sono destinati a finire che l’amore e la vita sono meravigliosi.”
-“Siamo fatti di cose superflue.”
-“A volte capita di rivedere un film dopo parecchio tempo e che la seconda visione ci offra un’impressione completamente diversa rispetto alla prima. Ovviamente il film è sempre lo stesso, siamo noi e la nostra percezione a essere cambiati. Se la mia vita fosse un film, con tutta probabilità cambierei prospettiva ogni volta che lo rivedo.”
Trama di “Se i gatti scomparissero dal mondo”
Di lavoro fa il postino, mette in comunicazione le persone consegnando ogni giorno decine di lettere, ma il protagonista della nostra storia non ha nessuno con cui comunicare. La sua unica compagnia è un gatto, Cavolo, con cui divide un piccolo appartamento. I giorni passano pigri e tutti uguali, fin quando quello che sembrava un fastidioso mal di testa si trasforma nell’annuncio di una malattia incurabile. Che fare nella settimana che gli resta da vivere? Riesce a stento a compilare la lista delle dieci cose da provare prima di morire… Non resta nulla da fare, se non disperarsi: ma ecco che ci mette lo zampino il Diavolo in persona. E come ogni diavolo che si rispetti, anche quello della nostra storia propone un patto, anzi un vero affare. Un giorno di più di vita in cambio di qualcosa. Solo che la cosa che il Diavolo sceglierà scomparirà dal mondo. Rinunciare ai telefonini, ai film, agli orologi? Ma certo, in fondo si può fare a meno di tutto, soprattutto per ventiquattr’ore in più di vita. Se non fosse che per ogni oggetto c’è un ricordo. E che ogni concessione al Diavolo implica un distacco doloroso e cambia il corso della vita del protagonista e dei suoi cari. Soprattutto quando il Diavolo chiederà di far scomparire dalla faccia della terra loro, i nostri amati gatti. Kawamura Genki ci costringe a pensare a quello che davvero è importante: alle persone che abbiamo accanto, a quello che lasceremo, al mondo che costruiamo intorno a noi.
“Se i gatti scomparissero dal mondo” di Kawamura Genki: recensione libro
Questo è il secondo libro che ho letto di questo autore, e devo ammettere che i due libri hanno avuto su di me due effetti completamente diversi. Il primo che lessi, “Non dimenticare i fiori” (di cui trovate la recensione sulla pagina), mi appassionò talmente tanto da farmi ridere, piangere ed emozionare. Per questo secondo libro devo ammettere che la situazione è stata un po’ differente.
Questione di Hype…
Partiamo dal fatto che ne avevo sentito parlare ovunque, che sia internet, negozi fisici e conoscenze. E dunque le mie aspettative erano di conseguenza, sin dall’inizio, altissime. Inoltre, stavo cercando un libro che trattasse il tema delle “perdite” perché in fondo stavo cercando un modo per superarne una importante e per farlo necessitavo di una storia a cui aggrapparmi. E così, un po’ per l’incipit e un po’ per il titolo, questo mi era sembrato il libro perfetto.
La lettura…
Iniziai a leggerne le prime pagine all’interno di una libreria mentre aspettavo degli amici e a primo impatto me ne innamorai. Mi sembrava una storia profonda nella sua semplicità e nella sua originalità. Una storia reale di accettazione, perdite e scelte per quanto mixata a situazioni di pura fantasia. Proseguendo però man mano, non mi sono completamente sentita catturata dalla storia. Ciò non vuol dire che il libro non mi sia piaciuto, perché ammettiamolo, come idea è incredibilmente geniale, penso piuttosto che la mia insoddisfazione a riguardo sia legata all’aspettativa che avevo a riguardo della storia a livello generale.
Conclusioni…
Anche in questo libro (come appunto nel precedente) ho ritrovato molteplici spunti di riflessione, narrazioni di situazioni divertenti, ma anche tristi, se non addirittura strazianti. È un libro che sostanzialmente potrebbe essere letto nel giro di 1 o 2 giorni, ma io ho protratto questa lettura per quasi 3 settimane, proprio perché non spronata a terminarla. Ribadisco che comunque il contenuto non è per niente negativo, si tratta di una storia originale e scorrevole, ma credo che probabilmente dovrei rileggere il tutto senza cercare troppi altri significati.
Resto dell’idea che la parte più emozionante e profonda della lettura, sempre perché probabilmente in linea con il mio stato d’animo, è la storia della madre del protagonista. Quando si parlava di lei non potevo far altro che commuovermi. Sono certa che rileggerò questo libro in futuro, perché ho intenzione di apprezzarlo come merita, ma per ora… beh questo è il mio punto di vista. Sono curiosa di conoscere il vostro parere a riguardo.
Biografia dell’autore
Kawamura Genki è nato a Yokohama nel 1979. Nel 2012 esce in Giappone Se i gatti scomparissero dal mondo, il suo primo romanzo destinato a diventare un successo globale, che Einaudi pubblica nel 2019 e nel 2020. Kawamura è inoltre l’autore di Non dimenticare i fiori (Einaudi 2021), con Marie Kondo, di Stanze parlanti (Einaudi 2023) e di Un canto divino (Einaudi 2024)
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