“Non siamo rassegnati a quello che è sempre stato. Un no, da solo, può cambiare una vita, e tanti no messi insieme possono cambiare il mondo.” -Oliva Denaro
Citazioni che più ho apprezzato del libro:
-“Io non sapevo a chi dare ragione: lei parla parla, e sempre mi elenca tutte le regole, e in questo modo è facile disobbedirle. Mio padre invece fa spesso il silenzio, perciò non riesco mai a capire che cosa devo fare per essere amata. “
-“Chi in prigionia ci è sempre stato l’indipendenza non se la può nemmeno rimpiangere.”
-“E ognuno all’occhio altrui pretende sempre di essere meglio di quello che è.”
-“Le parole sono armi. Non solo quelle difficili, anche quelle ordinarie, che ballano in bocca agli ignoranti.”
-“Quando apre la bocca mia madre, almeno, pane al pane e vino al vino. Ha la lingua di fuoco ma il segno brucia e poi guarisce.”
-“La bellezza risiede sempre negli occhi di un’altra persona. E’ questo forse che ce la fa amare.”
-“Mi viene il dubbio che la lingua di mio padre si sciolga solo in viaggio, come se il movimento gli agitasse dentro le parole.”
-“Scappa chi il male lo fa, non chi lo sopporta.”
-“La colpa è di chi fa, non di chi patisce.”
-“Una sola noce nel sacco non fa rumore, è vero, ma se le noci sono tante… Solo così si possono modificare le cose.”
-“Le femmine sono nuvole, questo mi ha detto, che è necessario osservare la forma che prendono e non cercare di metterle in uno stampo.”
-“Cosa altro possiamo chiedere per i nostri figli, se non che un giorno ci superino senza vederci e passino oltre, diretti verso la loro strada?”
-“Ci vuole pazienza e intelligenza, perché pure i molluschi, così come certi individui privi della colonna vertebrale, hanno un talento: quello di nascondersi per non farsi pigliare. Però è talento da vigliacchi.”
-“Hai voglia a lasciare il paese, è il paese che non lascia mai te. Cosa diversa è piantare talee, altra cosa è coltivare il tuo giardino. A partire non ci metti niente, ma poi a ritornare è lungo.”
-“E’ così con le paure: sono porte che esistono solo fino a quando non abbiamo il coraggio di attraversarle.”
-“Le regole del riscatto sono le più complicate: le scopri solo quando lo hai già conquistato.”
Trama di “Oliva Denaro”
E’ il 1960, Oliva Denaro ha quindici anni, abita in un paesino della Sicilia e fin da piccola sa -glielo ripete ossessivamente la madre- che “la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”. Le piace studiare e imparare parole difficili, correre a “scattafiato”, disegnare su un quaderno segreto i volti delle stelle del cinema (i cui film sono vietati alle donne perché fanno venire i grilli per la testa) e cercare le lumache con il padre. Non le piace invece l’idea di avere “il marchese”, perché da quel momento in poi queste cose non potrà più farle, e dovrà difendersi dai maschi per arrivare intatta al matrimonio. Quando il tacito sistema di oppressione femminile in cui vive la costringe ad accettare un abuso, Oliva si ribella e oppone il proprio diritto di scelta, pagando il prezzo di quel no.
Viola Ardone sa trasformare magnificamente la Storia in storia raccontando le contraddizioni dell’amore, tra padri e figlie, tra madri e figlie, e l’ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa, soprattutto se imposto con la forza. La sua scrittura scandaglia la violenza dei ruoli sociali, che riguarda tutti, uomini compresi. Se Oliva Denaro è un personaggio indimenticabile, quel suo padre silenzioso, che la lascia decidere, con tutto lo smarrimento che dover decidere implica per lei, è una delle figure maschili più toccanti della recente narrativa italiana.
“Oliva Denaro” di Viola Ardone: recensione libro
Questo libro è rimasto nella mia libreria per un anno, dopodiché è come se avesse iniziato a chiamarmi, come se volesse essere letto. Il titolo mi rimbombava nella testa di punto in bianco, così ho deciso che era finalmente arrivato il suo momento e ho iniziato a leggerlo. Solitamente leggo solo in treno andando e tornando dall’Università, ma una volta entrata nel vivo del racconto ho proseguito la lettura in ogni minuto libero della giornata divorandolo e terminandolo in meno di 2 settimane. Viola Ardone ha una scrittura meravigliosa, ti catapulta nelle vicende con una facilità mai vista prima, ti rende parte di tutto ciò che avviene facendoti vivere ogni singola sensazione dei suoi personaggi. In questo libro il lettore viene immerso in una realtà “all’antica”, stiamo parlando di un’Italia degli anni Sessanta, ricca di contesti semplici e poveri. Riusciamo a capire meglio il contesto del Sud Italia grazie anche all’utilizzo dei termini dialettali utilizzati nei dialoghi dalla scrittrice. Ciò che all’inizio mi ha immediatamente colpita della lettura è stato vedere che la narrazione era in prima persona e il mondo era visto e descritto dagli occhi di una bambina, Oliva appunto (e mi è piaciuto tanto tornare con la memoria al primo libro che ho letto dell’autrice “il treno dei bambini”).
Grazie all’autrice sono riuscita a prendere parte di un mondo e di una mentalità che mi pare assurdamente lontana e di cui non ero completamente cosciente. Rabbrividisco infatti al pensare che negli anni in cui è ambientato il racconto venisse insegnato nelle scuole quello che è il significato di “virtù” e come questo fosse alla base di tutto e di come si giudicavano le donne semplicemente in base a ciò. Ancora più “scioccante”, da ragazza cresciuta in una società e in un paese in cui sono libera di costruirmi la mia strada e di decidere per me stessa, è stato rendersi conto che le donne non dovevano avere ambizioni se non lo sposarsi (con un uomo che non veniva nemmeno scelto da loro) e mettere al mondo dei figli.
È meraviglioso entrare passo dopo passo nel mondo e nella vita di Oliva. Il tutto è costellato da “regole”, che la protagonista tende ad elencare ogni qual volta si presenta una situazione nuova. Si tratta di regole di comportamento, di vestiario, di linguaggio. È stata la madre ad insegnargliele, ma Oliva ha pareri tutti suoi a riguardo, che esprime sempre con un “sono favorevole/sfavorevole a…”. A contrapporsi alla figura autoritaria della madre, però, vi è quella del padre Salvo, che risulta essere un esempio di pura umiltà. In una realtà in cui le donne non hanno alcun diritto di esprimere il proprio parere e il proprio pensiero, lui non vuole altro che la felicità di sua figlia (probabilmente spronato anche dagli errori commessi con la primogenita), lasciando a lei le scelte importanti per il suo futuro e rendendola partecipe, sostenendola e affiancandola nelle difficoltà.
“Oliva Denaro” non è una favola, ma anzi è un libro potentissimo che sbatte in faccia la realtà lasciando inerme il lettore dinanzi a ciò che accade. In questo libro è presente qualcosa che va oltre l’inchiostro sulla carta, oltre le parole di una frase, qualcosa che ferisce nell’anima il lettore e lo lascia in balia dei suoi pensieri e della sua impotenza, nudo e sventrato tra mani crudeli e sfacciate, immobile e vittima di una mentalità tossica e malata. Viola Ardone, citando anche avvenimenti storici fondamentali per le donne, cerca di far passare un messaggio fondamentale e sempre (sfortunatamente, mi verrebbe da dire) attuale: la forza di un NO. Ancora più forte però sembra essere il messaggio che vede noi donne unite ad urlare a gran voce per i nostri diritti, la forza che può dare un sostegno semplice e puro come un “e tu, come stai?”, la forza che può scaturire dentro ognuna di noi nel momento in cui ci rendiamo conto che non è colpa nostra.
Questo libro mi ha rapita dalla prima all’ultima pagina, ma mi lascia con un amaro dubbio che non va via dalla mia mente: La nostra società e la sua mentalità sono andate avanti o stanno lentamente tornando indietro sotto gli occhi di tutti?
Restiamo a bocca chiusa. Le sapevamo queste cose o non le sapevamo? E se non le sapevamo, le potevamo immaginare? Eppure niente abbiamo fatto, tutti complici delle cose non dette.
Biografia dell’autrice
Viola Ardone nasce a Napoli nel 1974 ed è una scrittrice italiana. Si è laureata in Lettere e ha lavorato nel settore dell’editoria prima di dedicarsi all’insegnamento. Ardone insegna latino e italiano al liceo scientifico “De Carlo” di Giugliano. Ha pubblicato diversi romanzi ma è con Il treno dei bambini che l’autrice raggiunge la notorietà letteraria. Pubblicato in venticinque paesi, è rimasto a lungo nella lista dei bestseller in Italia e nel resto del mondo.
Playlist del libro
Tutte le tracce musicali citate nel romanzo:
- Da-da-um-pa, Gemelle Kessler: https://www.youtube.com/watch?v=OuSvClkq_MI
- Quando, Quando, Quando- Tony Renis: https://www.youtube.com/watch?v=8wP_CaUMjkI
- Renato- Mina: https://www.youtube.com/watch?v=VpIeXKmFX0A
- Le mille bolle blu- Mina: https://www.youtube.com/watch?v=gtub1FH2soo
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