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“Eleanor Oliphant sta benissimo” di Gail Honeyman: recensione libro

Eleanor Oliphant sta benissimo

“Suppongo che una delle ragioni per cui siamo in grado di continuare a esistere nell’arco di tempo assegnatoci in questa valle verde e azzurra di lacrime è che, per quanto remota possa sembrare, c’è sempre la possibilità di un cambiamento.” -Eleanor Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman

Citazioni che più ho apprezzato del libro:

-“Sul mio cuore ci sono cicatrici altrettanto spesse e deturpanti di quelle che ho in viso. So che ci sono. Spero che resti un po’ di tessuto integro, una chiazza attraverso la quale l’amore possa penetrare e defluire. Lo spero.”

-“Alcune persone -i deboli- hanno paura della solitudine. Ciò che non riescono a comprendere è che possiede qualcosa di molto liberatorio: puoi prenderti cura di te stesso.”

-“Un’infermiera gentile mi ha spiegato che le persone che ti amano davvero non ti fanno del male e che non era giusto restare con qualcuno che si comportava così. Nel modo in cui me lo spiegava, tutto aveva senso. Avrei dovuto scoprirlo da sola, in realtà.”

-“Il tempo non fa che smussare il dolore della perdita, ma non lo cancella.”

-“Occorre molto tempo per imparare a vivere con un lutto, posto che ci si riesca mai.”

-“Il funerale era sì nella mia mente, ma non mi faceva male, come accorgersi di avere un sassolino nella scarpa ma quando si è seduti e non quando si sta camminando.”

-“Quando la gente si sente triste piange un po’, magari mangia troppo gelato, resta a letto tutto il pomeriggio. Quello che non fa è pensare di bere il liquido per sturare i lavandini o aprirsi le vene con un coltello per il pane.”

-“Quando fatichi a gestire le tue emozioni diventa intollerabile essere testimone di quelle degli altri e cercare di gestire anche le loro. Non riusciva ad affrontare le mie lacrime. Era tutto lì, ovvio a entrambi, ma restava non detto. A volte era meglio così.”

-“La voce cambia quando si sorride e, in qualche modo, ne altera il suono.”

Trama di “Eleanor Oliphant sta benissimo”

Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo. O così credevo, fino a oggi. Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E questo ha cambiato ogni cosa. D’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.

“Eleanor Oliphant sta benissimo” di Gail Honeyman: recensione libro

“Eleanor Oliphant sta benissimo” è uno di quei libri che ho deciso di leggere per via della sua “popolarità social” e, seppur curiosa, ho cominciato tale lettura con molti pregiudizi: spesso capita che opere molto popolari su internet non siano poi così soddisfacenti a livello letterario.

Sin da subito però…

…sono stata catturata da questa storia, soprattutto per via del tema che mi sembrasse voler trattare: la solitudine. Non trovo spesso libri che parlino di questo argomento, ma sicuramente posso dire di non averne mai trovato uno in cui la protagonista vede tale solitudine esattamente come la vedo io: non una cosa di cui avere paura, ma bensì una cosa in cui è possibile trovare liberazione.

La protagonista…

E’ stato proprio conoscere la protagonista, pagina dopo pagina, a farmi appassionare a questo romanzo. Più andavo avanti infatti e più rivedevo in lei tanti tratti e caratteristiche di me stessa, soprattutto comportamenti a suo dire “strambi” che assomigliando ai miei però tanto strambi non mi sembravano. La sua vita potrebbe essere perfettamente riassunta con: un appartamento arredato male, una pianta, pochissime persone, un gatto ed una presenza tossica costante che influenza il suo benessere mentale. O almeno così potrebbe essere riassunta all’inizio. Si perché questa storia è…

…la storia di un cambiamento…

o per meglio dire, di una liberazione. Si perché questa storia è costellata da piccoli aneddoti “gialli” di cui veniamo a conoscenza piano piano e che non vediamo l’ora di unire come fossero pezzi di un grande puzzle. La liberazione si basa sulla volontà di Eleanor di abbandonare il passato, lasciarlo alle spalle, perdonarsi, amarsi e uscire dal suo guscio. Il finale come sempre non lo spoilero, ma è stato veramente una sorpresa perché fino alla fine non avevo capito quale fosse il vero problema e leggerlo così, nero su bianco, mi ha lasciata non poco a bocca aperta.

La narrazione…

particolarmente prolissa però mi ha portata ad interrompere la lettura per un po’ di tempo, fino a quando la curiosità non mi ha nuovamente spinta a proseguire la storia. E’ in ogni caso un libro scorrevole, che mescola situazioni divertenti ad altre estremamente struggenti e tristi che ci permettono però di empatizzare non solo con la protagonista, ma anche con tutti gli altri personaggi. Si tratta dunque di una lettura tranquilla che consiglierei un po’ a chiunque, sia a chi si rifugia nella propria solitudine che a chi, al contrario, si circonda di persone vuote e lontane dal proprio essere. Consiglierei questo perché è importante comprendere che la solitudine è un dono, ma non bisogna abituarsi allo stare costantemente soli; al contempo però bisogna apprezzare la propria compagnia senza riempire sempre gli spazi vuoti del nostro tempo.

Biografia dell’autrice

Gail Honeyman è nata e cresciuta in Scozia, ora vive a Glasgow, e fin dai tempi della scuola la scrittura per lei è stata non solo un’attitudine ma un sogno. Un sogno che ha custodito e coltivato per anni e a cui ha dedicato tutto il suo tempo: dalle pause pranzo alle notti di ispirazione. Quel progetto è Eleanor Oliphant sta benissimo, che oggi è un caso editoriale eccezionale, un bestseller venduto in 35 paesi.

Playlist del libro

Tutte le tracce musicali citate nel romanzo:

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“Eleanor Oliphant sta benissimo” di Gail Honeyman, edizioni Garzanti. La Biblioteca di Laris.

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Mi chiamo Lara, ho 22 anni. Amo leggere e scrivere. Scrivo recensioni per il puro piacere di farlo e per condividere con chi mi legge le emozioni che i libri sanno trasmettere. Qui di seguito trovate il link della mia pagina Instagram dedicata per l'appunto a questa mia passione: https://instagram.com/la.biblioteca.di.laris?utm_source=qr&igshid=MzNlNGNkZWQ4Mg%3D%3D

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