La grande arte è sempre stata interessata ad esplorare il lato nascosto delle cose: quello che non si vede, quello che sta dietro, è di solito molto più denso e forte di ciò che invece si mostra. Lo sa bene Roberta Di Pascasio che, non a caso, intitola la sua opera Il lato nascosto delle storie.
C’è dentro la vita!
Le storie in questione sono quelle di un ex carcerato che appena esce dal carcere si deve confrontare con la moglie che non riesce ad accoglierlo e lo ha creduto colpevole. Di un giudice vittima di un furto, di una insegnante e dell’alunno che di lei si è invaghito. Di un senzatetto, di una ragazzina. Ne Il lato nascosto delle storie di Roberta Di Pascasio Ci sono legami di parentela, legami di affetto, ci sono solitudini. C’è tutta la vita e l’umanità possibile in questa serie di storie, di cui non ha senso fare una sintesi puntuale delle trame. Si perderebbe il senso dell’operazione, evidentemente. Quello che importa è l’incontro con ognuno di loro. Un incontro breve, perché ogni storia compone un racconto.
È un genere, quello del racconto, che qui in Italia non è mai stato particolarmente fortunato. Non come nella cultura anglosassone, per esempio, dove invece su di esso si è fondata la fortuna di tanti autori del passato. E anche di nomi contemporanei ed emergenti, che hanno mosso i primi passi sulle riviste letterarie, esordendo con narrazioni brevi.
L’autrice, in maniera intelligente, fa un’operazione che si pone a metà strada: Il lato nascosto delle storie di Roberta Di Pascasio può essere letto come raccolta di racconti, ma anche come romanzo a episodi. I vari tasselli sono autonomi, ma interconnessi, le storie dei personaggi sono indipendenti. Però le loro vite sono in qualche modo intrecciate, ognuna ci chiarisce un pezzetto dell’altra, ci dà una fonte di luce in più.
Chi ha amato Felici i felici di Yasmina Reza troverà una certa familiarità in questo tipo di operazione. Ma Roberta Di Pascasio ha, chiaramente, una sua vena molto italiana nel racconto. Affonda nella nostra tradizione letteraria dell’empatia e, soprattutto, dello stile. Uno stile e una lingua che, pur essendo sempre eleganti e delicati, mutano, si adattano alla voce di turno, alla vita di cui siamo al cospetto. Non è quindi un vuoto esercizio di stile, una dimostrazione della maestria dell’autrice, ma uno strumento aggiuntivo di rappresentazione.
Il lato nascosto delle storie di Roberta Di Pascasio, l’intervista di The BookAdvisor!
Le voci e le storie cambiano, i personaggi si susseguono, ma c’è, evidentemente, ne Il lato nascosto delle storie un filo conduttore comune a tutti i racconti. La descrizione di un’umanità sola e solitaria, di un’umanità ferita, vittima di ingiustizie, di torti, ma che pure prova a rialzarsi, ad andare avanti. Ognuno di loro ha una sua voce, e, pur in poche pagine, grazie al lavoro di scrittura dell’autrice, entriamo nelle loro vite, nelle loro emozioni, siamo con loro.
Capiamo, quella che è una grande verità, che la realtà della vita sta nelle zone d’ombra, nelle sovrapposizioni, nelle scale di grigio, nelle incertezze, nelle incomprensioni, nei tentativi, nei fallimenti. Un segnale di accoglienza, in un mondo che sempre più è fatto di giudizi e critiche, che sono moneta facilissima da spendere. Quello che Roberta Di Pascasio sembra dirci con queste storie intrecciate, invece è: fermi tutti, guardate come la stessa porzione di mondo quante letture possono esistere, quanti punti di vista. Ciò che è nascosto non è solo pericoloso, spesso è prezioso perché viene celato e protetto.
Merito ad Arkadia, una piccola casa editrice indipendente che investe su autori che osano sperimentare (tanto tempo fa, in un’altra epoca, li intervistammo qui). Così si tentano strade leggermente diverse da quelle del panorama editoriale italiano che ci sbircia dalle classifiche di vendita e dai grandi premi letterari.
“Il lato nascosto delle storie” di Roberta Di Pascasio, Arkadia Editore, 2025.






