Libri in pillole

“Senza disturbare i tulipani” di Federico Guerri: recensione libro

Gap generazionale, problemi di incomunicabilità, superficialità dei giovani, incapacità degli anziani di adeguarsi ai ritmi e alle novità dei tempi moderni. Mi è capitato spesso di sentir pronunciare queste frasi quando si parla del rapporto tra i giovani e i cosiddetti vecchi, tra i quali sembra sia quasi impossibile stabilire un punto di contatto, perché la distanza culturale, di pensiero e di approccio alla vita appare decisamente troppo ampia.

Senza disturbare i tulipani di Federico Guerri, invece, questa distanza la riduce eccome, attraverso un procedimento alla cui base ci sono tre pilastri fondamentali: i ricordi, la curiosità e la condivisione. È in questo modo che si crea un gruppo di protagonisti variegato, composto da Alberto, vedovo settantacinquenne che si improvvisa fattorino delle pizze, la sua vicina Margherita, brillante quindicenne che gestisce un progetto di diffusione culturale all’interno del proprio paese, Eva Gaspardi, centenaria che nasconde una storia misteriosa e Simona, adolescente la cui breve vita è già segnata da una cicatrice dolorosa.

Quattro personaggi l’uno completamente diverso dall’altro, che però trovano il loro punto di incontro nel valore della comunità e del tempo dedicato agli altri, negli atti di gentilezza e soprattutto nella volontà di far affiorare dalla memoria della centenaria Eva quei ricordi rimasti bloccati dietro al muro della memoria. Ed è una storia dolcissima, perché sottolinea, ancora una volta, l’importanza dei ricordi che non devono cadere nell’oblio bensì essere custoditi e tramandati, perché sono le colonne su cui si costruisce il futuro.

“Come mattoni di una diga conserviamo la memoria gli uni degli altri. La diga è la memoria del mondo. Ogni tanto qualche mattone si sgretola e comincia a filtrare l’acqua che distruggerà tutto. Sento il ghiaccio che si scioglie e sommergerà tutto, presto.
Allora c’è bisogno di un altro mattone. C’è bisogno di uno di noi che si allarghi e blocchi il flusso d’acqua. Come la storia del bambino che mette il dito nella diga e salva il villaggio. Siamo tutti quel bambino e usiamo tutte le dita. La pressione dell’oblio sulle nostre dita, per tutta la vita. Siamo responsabili della nostra memoria e di quella degli altri”.

Un libro fresco, scritto con un tocco di leggerezza che rende la lettura molto coinvolgente, estremamente godibile.

“Senza disturbare i tulipani” di Federico Guerri, edizioni Spartaco. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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