L’indice, nel senso di dito, ci serve, o ci dovrebbe servire, per scegliere uno dei libri della nostra libreria. Capita, a volte, però, che l’indice, sempre nel senso di dito, viene puntato da un libro verso di noi, con fare “V-INDICE” e accusatorio, per ricordarci che “anche se noi ci crediamo assolti, siamo lo stesso coinvolti”.
E nessuno potrebbe puntare l’indice contro di noi meglio di questo libro, in questi giorni.
Un agente siriano in fuga dalla guerra deve ritrovare moglie e figlia a Calais, la bidonville più grande d’Europa, dove i dannati sono rigidamente divisi per etnie in gironi danteschi. Gironi nei quali nessun Virgilio e nessun poliziotto osano addentrarsi a cuor leggero e dove madre e figlia potrebbero essersi rifugiate, dopo aver attraversato il Mediterraneo ed essere sbarcate in Italia, in attesa di transitare insieme a Adam in Inghilterra…
Solo una cosa vi chiedo: è un romanzo di un realismo e di una durezza spaventosa, a volte persino urticante, ignorate quindi le parole di Faber, ego vi absolvo, e prendetelo in mano solo se ve la sentite, solo se siete pronti per una catabasi che vi parrà senza fondo. Ma se siete pronti, se davvero siete pronti, per quanto si possa essere pronti ad andare a ripescare la propria umanità agli inferi, vi posso garantire che leggerete un libro che non potrete dimenticare.
Un libro oggi più doveroso di ieri.
E fatemi una cortesia personale, non chiamatelo “noir”!
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“Tra due mondi” di Olivier Norek, edizioni Rizzoli. I libri di Riccardo