I libri di Riccardo

“Scorre la Senna” di Fred Vargas: recensione libro

Io, per esempio, mi sono fatto criceto.
Quel simpatico animaletto che nasconde spropositate quantità di cibo nelle guanciotte da cartone animato.

Ma avrei potuto farmi anche dromedario.
Altro animale previdente che nasconde acqua e grasso nella gobba in vista di momenti di siccità e disidratazione.

fred vargas scorre la sennaSì, il lettore deve farsi animale, cosa non poi così difficile come sembra, anzi per qualcuno anche il passo successivo, quello a bestia, non dovrebbe rivelarsi un insormontabile problema. Animale, si diceva prima di passare alle cattiverie, animale sì ma previdente, in grado di ammassare riserve di cibo letterario in previsione dell’inverno degli scrittori, quando le nostre penne preferite potrebbero non aver più voglia di nutrire la nostra povera “animula vagula blandula” di lettore.

Io lo avevo fatto con Frédérique e avevo messo da parte “Scorre la Senna”, tre splendidi racconti in grado di aiutarmi a superare la crisi di astinenza da accumulo di “cirricumulonembi”…

Non sento ancora quello che di solito arriva a questo punto a dire che non ci ha capito nulla… sarà in vacanza… buone vacanze, falle belle lunghe, possibilmente!

Allora, per quelli che non ci hanno capito nulla, nel primo racconto il colpevole è il servo muto, cosa che fa molto commedia dell’arte, ma potrebbe rappresentare un problema per Adamsberg e Danglard a farlo cantare, anche se una lampada potrebbe aiutare a fare luce sul caso, sempre ammesso che si trovi dove attaccarla. Peccato che Danglard voglia sfrattare Vasco de Gama e lampada, del resto tra chi beve birra e sputa olive e chi è devoto al bianchetto e sputa sentenze, la convivenza non è semplice.

Ecco, adesso sento starnazzare “aita, aita, spoiler, spoiler! …arrestatelo!” sono i soliti gallinacci che, pur con la testa spiccata, alzano un bel polverone nel cortile del web.

Quindi, dico o non dico?
Dico che dico, e poi non dico?
O dico che non dico, e poi dico?
Tragica dico… tomia!

Fred aiutami tu… scrivi un nuovo romanzo, sono cinque anni, e la gente dà fuori di matto, me compreso. Un nuovo romanzo straordinario come questi tre racconti, folli, poetici, surreali. Facci evadere da un mondo impazzito, gretto e fin troppo reale.

Buone vacanze a tutte/i… a chi è partito ed è tornato, come me, a chi partirà, a chi partirà leggendo un buon libro e a chi, leggendo un buon libro, partirà.

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“Scorre la Senna” di Fred Vargas, edizioni Einaudi. I libri di Riccardo

Riccardo Gavioso

Nasce a Torino nel 1959, dove si laurea in Giurisprudenza. Ma ormai incerto su chi fossero i buoni e i cattivi, e pur ritenendo il baratto una forma di scambio decisamente più evoluta del commercio, da allora è costretto a occuparsi di quest’ultimo. Inevitabile, quindi, che l’alienazione professionale lo spinga tra le braccia di una penna e che la relazione, pur tra alti e bassi, si protragga per diversi anni. Poi, deluso in egual misura da quel che si pubblica e da quel che non si pubblica, smette di scrivere narrativa e si occupa di giornalismo collaborando con diverse testate di rilievo e creando un blog che arriva a incuriosire diecimila lettori al giorno. Torna alla narrativa con Arpeggio Libero con cui pubblica attualmente. Ha ottenuto diversi riconoscimenti per i suoi racconti. Nel 1997 è stato finalista al Premio Internazionale di Narrativa “ Il Prione ”.

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