Dream Book

“Quella notte sotto la neve” di Ralf Rothmann: recensione libro

Il candore può sporcarsi. L’innocenza cade come soldati sotto il fuoco nemico quando a romperla è qualcuno che usa violenza. Neve insozzata. La macchia arriva all’improvviso, sanguina dolore e paura. Il ricordo non passa mai, resta fisso nell’anima. Torna anche quando sembra sopito, addormentato, mai dimenticato.

A svegliarlo è la bestia del terrore, del dettaglio che riporta a quell’intimo squasso che serra le labbra conciliandole al silenzio. Tenere a bada la memoria da un’enorme sofferenza, soffocata dalla volontà di ripulire le ferite per andare avanti, non è cosa da niente. Occorrono forza e coraggio, determinazione e controllo. Lasciarsi alle spalle l’orrore subito è una prova, dura e costante, che ti cambia l’esistenza. La separazione tra il prima e il dopo è netta, chiara. Spaventano i passi successivi, quelli immediatamente dopo la macchia. Ti senti sporca dentro. Pur non avendo alcuna colpa, chiedi perdono a te stessa ed implori Dio affinché ti assista nel superare tutto anche le notti in cui ogni cosa subita si ripresenta con ferocia. Sei in balìa della tempesta, di ciò che non vorresti vedere di te, ma che si insinua ancora ed ancora nelle viscere quasi fosse una bestia affamata. Il candore non esiste più. Infangato, sporcato, umiliato da un becero istinto crudele che marchia a vita l’esistenza di chi pensava di fuggire dal male, ma è caduta nella neve, della sua stessa purezza, sotto la brutalità di uomini che sono solo bestie pericolose.

In Quella notte sotto la neve di Ralf Rothmann vivi l’orrore della guerra e la bellezza della letteratura. È il 1945. è inverno. Elisabeth vive sotto terra, in un bunker. È ferita, ha la febbre alta. La sua famiglia è stata trucidata. Lei è già appassita, a sedici anni si è rotta. Non ritornerà più come prima, ha subito più di una violenza sessuale. Il suo posto è il silenzio, sotto la neve. Eppure, il destino la fa tornare a galla in una vita di stenti, di sogni e di paura che le resterà sempre incollata addosso. Il romanzo è intenso. La storia è toccante. Leggi e pensi di rompere qualcosa con le tue emozioni e vorresti riattaccare tutto per riportare ogni cosa al suo posto senza le brutture che sconvolgono e fanno male. La scrittura è emotiva. Riesce a toccare qualsiasi segmento della narrazione, le ambientazioni, i dettagli, le parole taciute e quelle dette sono la forza di un romanzo che combina poetica alla realtà storica. 

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“Quella notte sotto la neve” di Ralf Rothmann, edizioni Neri Pozza.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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