I libri di Riccardo

“Ah l’amore l’amore” di Antonio Manzini: recensione libro

Sanità o malasanità, questo è l’italico problema: se sia più nobile soffrir da paziente o patir da sofferente… scusate, mi sono lasciato prendere un po’ la penna dal Bardo per antonomasia.

Ah l’amore l’amore

La malasanità oltre a essere curioso ossimoro, non si può negare sia ossimoro democratico: non distingue tra agenti, commissari e vicequestori, predilige i meno ma non disdegna i più abbienti, non trascura alcun dialetto e latitudine, neppure quelle tanto care alle “milleemille” Clarks di Rocco Schiavone. Quanto alla sanità senza mala, questa ha una precisa idea di dove il nostro eroe debba festeggiare un frugale capodanno, capodanno che, peraltro, occupa una posizione di tutto rispetto nella personale “hit parade” delle rotture di coglioni del nostro eroe. Eroe invitto pur se alleggerito di qualche trascurabile pezzettino, ma si sa che è impossibile vivere senza perder qualcosa strada facendo.

Però, se invece che a un caso di malasanità, ci trovassimo di fronte a un decimo livello, non potremo ignorare il “fumus“, non quello “persecutionis” e nemmeno quello tanto caro al nostro Rocco, e bisognerà darci da fare per trovare chi ha messo sul fuoco l’arrosto. Così, tra cibi poco eupeptici, panettoni avanzati e prelibatezze etniche, tra vicini simpatici come un herpes labiale e inquietanti vampiri di laboratorio, si dipana una storia non priva di un’edificante morale: se per i cattivi il troppo non esiste, anche i buoni, specie in campo sentimentale, mica si accontentano della modica quantità, e per entrambi le conseguenze del molto saranno davvero molto poco auspicabili.

Il fedele lettore di Manzini si divertirà con questa vicenda che, a tratti veste i costumi di una spassosa commedia degli equivoci, per poi farsi dramma, tragedia degna di coro e corifeo, quando il “dna” balistico darà precise indicazioni a Schiavone sulla inopinata paternità di una certa pallottola.

Io mi sono divertito come sempre… voi?

“Ah l’amore l’amore” di Antonio Manzini, edizioni Sellerio. I libri di Riccardo

Riccardo Gavioso

Nasce a Torino nel 1959, dove si laurea in Giurisprudenza. Ma ormai incerto su chi fossero i buoni e i cattivi, e pur ritenendo il baratto una forma di scambio decisamente più evoluta del commercio, da allora è costretto a occuparsi di quest’ultimo. Inevitabile, quindi, che l’alienazione professionale lo spinga tra le braccia di una penna e che la relazione, pur tra alti e bassi, si protragga per diversi anni. Poi, deluso in egual misura da quel che si pubblica e da quel che non si pubblica, smette di scrivere narrativa e si occupa di giornalismo collaborando con diverse testate di rilievo e creando un blog che arriva a incuriosire diecimila lettori al giorno. Torna alla narrativa con Arpeggio Libero con cui pubblica attualmente. Ha ottenuto diversi riconoscimenti per i suoi racconti. Nel 1997 è stato finalista al Premio Internazionale di Narrativa “ Il Prione ”.

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