“Sedici parole” di Nava Ebrahimi: recensione libro

A volte dopo che hai appena finito di leggere un libro ti rimane stampato in faccia un sorrisetto soddisfatto, a volte è forte la smania di passare subito a una nuova lettura, a volte non ti resta che una scrollata di spalle perché forse ti aspettavi di meglio. Altre volte invece quando giri l’ultima pagina il senso di perdita è talmente forte da non riuscire per giorni a raccogliere nessun altro libro. Come se dovessi elaborare un lutto perché ti rendi conto di aver salutato dei personaggi che in realtà sono destinati a rimanere con te per sempre.

Sedici parole: un libro che accarezza l’anima

E poi ci sono i libri come Sedici Parole. Rari ma ci sono. Sono quelli che inizialmente credi ti siano piaciuti e basta. Poi però ti rendi conto che stai piangendo e non sai spiegarti bene il perché. Sono quei libri che ti accarezzano l’anima, come se dentro sentissi soffiare una delicata brezza di malinconia. Ti ritrovi con le lacrime che lente ma inesorabili rigano il tuo volto perché le pagine di quel libro hanno toccato punti che tu credevi di aver sepolto e tenuto nascosto per bene.

Sedici Parole di Nava Ebrahimi è un libro sulla nostalgia di casa, un libro che parla di ciò che è e che non è stato, di tutto quello che potevamo essere e che non siamo, delle parole che non abbiamo mai detto per la paura di mostrarci per quello che realmente siamo. Un libro che affronta il doloroso tema della dicotomia e del conflitto interiore di tutti coloro che in casa propria si sentono degli stranieri, ma che a tutti gli effetti lo sono diventati nella loro terra di origine. In questo straordinario romanzo d’esordio Nava Ebrahimi ci porta in una terra esotica dove il contrasto tra rigore religioso e modernità è sempre attuale e acceso.


Attraverso le parole dell’antica Persia e una scrittura dalla rara bellezza riesce a tratteggiare dei personaggi che con estrema dolcezza e malinconia sapranno far sorridere e commuovere allo stesso tempo il lettore.
Questo libro è come il frutto del melograno, simbolo di una terra martoriata ma al contempo di una bellezza devastante. E proprio come il melograno le parole di questo libro potranno sembrare all’inizio aspre per poi insinuarsi e conquistare definitivamente chi legge col proprio gusto e sapore dolce, delicato, irresistibile.

“Sedici parole” di Nava Ebrahimi, Keller Editore. I libri di Marco. 

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