“Né l’una né l’altra delle sorelle Grimes avrebbe avuto una vita felice, e a ripensarci si aveva sempre l’impressione che i guai fossero cominciati con il divorzio dei loro genitori. Era successo nel 1930, quando Sarah aveva nove anni ed Emily cinque.La madre, che incoraggiava le bambine a chiamarla “Pookie”, le portò via da New York per andare ad abitare in una casa in affitto a Tenafly, nel New Jersey, dove pensava che le scuole fossero migliori e dove sperava di avviare la propria carriera nel mercato immobiliare suburbano. La cosa non funzionò – dei suoi progetti per l’indipendenza, quelli che avrebbero funzionato sarebbero stati pochissimi – e lasciarono Tenafly dopo due anni, ma per le bambine quello fu un periodo memorabile”.
“Tuo padre è morto stamattina, tesoro”.
“Davvero?” Emily si sedette su una sedia scricchiolante, con le mani in grembo, e si sarebbe sempre ricordata che appena udita la notizia non aveva provato assolutamente nulla.
La storia di una famiglia
Easter Parade è la storia di una famiglia della classe media americana. La storia di una famiglia andata in frantumi senza un apparente motivo e dove comunicare e comprendersi diventa sempre più faticoso. La storia di due sorelle che malgrado il vuoto che quella separazione ha lasciato cercano di sopravvivere e andare avanti malgrado tutto, creandosi vite a cui però mancherà sempre un tassello. La storia di come troppo spesso le scelte dei genitori condizionino irreparabilmente le vite dei propri figli.
“Al college le era stato insegnato che lo scopo di un’istruzione umanistica non era educare la mente ma liberarla. Quello che si faceva per vivere non aveva importanza; ciò che contava era il tipo di persona che si era.”
“Easter Parade” di Richard Yates, edizioniMinimumFax. I libri di Chiara.