“La donna di ghiaccio” di Robert Bryndza: recensione libro

Un delitto in una famiglia altolocata, la cui vita ruota attorno ad apparenze e influenze. A carico di svelare i misteri è una poliziotta ferita, che sta cercando di ritrovare la sua determinazione sopra le sue debolezze.

Un incipit promettente

Già dalle prime righe del prologo sento di essere accompagnata nella storia dalle parole di uno scrittore che sa come trasportare il lettore dalla sua realtà a quella ricreata all’interno del libro: tratteggiando le immagini, coinvolgendo i diversi sensi. Percepisco così il rumore dei tacchi nella notte, l’aria gelida di gennaio e le vetrine spente che si susseguono sulla strada. Ho trovato, quindi, delle immagini davvero ben costruite e quando un’atmosfera e una storia sono costruite attraverso immagini che risultano vivide nella mente del lettore, si possono dire efficaci.

Passando dallo stile al contenuto, la storia in sé è sicuramente apprezzabile per un thriller, anche se il passato della poliziotta sembrava un elemento più promettente di quanto si è rivelato.

Nella seconda parte del libro forse c’è stata meno attenzione a mantenere degli standard elevati che si prospettavano all’inizio, ma sono convinta che il libro valga sicuramente la lettura.

Muovendosi in una Londra della quale non troviamo molti riferimenti, la squadra di poliziotti capitanata da Erika Foster deve trovare come e da chi è stata uccisa la figlia di un influente politico inglese, la quale è stata rinvenuta congelata nelle acque di un lago. Erika è appena tornata in servizio dopo una pausa obbligata e sta ancora lavorando per riacquisire quella sicurezza che aveva prima di fermarsi.

Esistono delle analogie con morti precedenti ormai archiviate, o le vede solo lei, che ha già alle spalle errori fatali sul lavoro?

Best-seller nelle classifiche italiane e inglesi, è stato tradotto in 28 Paesi.

Thriller d’esordio: il primo di una serie

copertina libro La donna di ghiaccio

“La donna di ghiaccio” è un thriller d’esordio, e in quanto tale è certamente lodevole! Nonostante qualche trascurabile elemento un po’ debole, non mi sento di sconsigliarlo. Provate e fatemi sapere!

Io l’ho letto volentieri in davvero pochi giorni, e non sono un’assidua lettrice di thriller.

Voto: quattro stelle.

Chi si affezionerà a Erika Foster sarà contento di sapere che la sua storia non finisce qui.

“La donna di ghiaccio” di Robert Bryndza, Newton Compton Editori. Dopo l’ultima pagina.

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