“A Verona con Romeo e Giulietta” di Alessia Gazzola: recensione libro

A Verona con Romeo e Giulietta di Alessia Gazzola è il volume n. 42 della collana Passaggi di dogana edita da Giulio Perrone Editore.

Dalla quarta di copertina, che recita: “Benvenuti a Verona, suo malgrado nota come la città dell’amore”, si intuisce immediatamente il taglio volutamente dato alla narrazione. Per paradosso, se mai Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti siano mai esistiti veramente, è “proprio in virtù della morte che l’ideale di questo amore vive tutt’oggi, con una forza che non smette di sorprendere.”

“A Verona con Romeo e Giulietta” di Alessia Gazzola

Conosciamo già Alessia Gazzola per i suoi numerosi romanzi sin dai tempi del suo esordio avvenuto con L’allieva nel 2011, cui è seguita la serie televisiva, prodotta dal 2016 al 2020 e trasmessa da Rai 1, con Alice Mastronardi e Lino Guanciale.

L’eclettica scrittrice laureata in Medicina e Chirurgia, in A Verona con Romeo e Giulietta ci porta a spasso nei luoghi di Shakespeare, “dentro le mura della città di Verona, sulle orme di Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti”, nel tentativo di cogliere l’essenza nei temi di una storia che ha fatto sognare generazioni di innamorati.

Nonostante Alessia Gazzola nella premessa specifichi di non essere un’esperta urbanista e nemmeno qualificata per una revisione critica di William Shakespeare o delle sue opere, già dalle parole preliminari si comprende che il viaggio nelle suggestioni e nelle atmosfere letterarie varrà il tempo da dedicare alla lettura.

Queste furono le case dei Capuleti / donde uscì la Giulietta / per cui / tanto piansero i cuori gentili / e i poeti cantarono 

Nello scandagliare vicoli, piazze, ponti, visitati in tempi remoti da personaggi del calibro di Charles Dickens, Lord Byron, Johann Wolfgang von Goethe e Lady Mary Wortley Montagu, appaiono le suggestioni dell’autrice sui vari personaggi raccontati nella tragedia. Di particolare rilievo la figura di Mercuzio che, a detta di Gazzola, incarna la “trasposizione di tutto quello che di dolorosamente negativo e scoraggiato c’è nell’uomo di oggi”.

In A Verona con Romeo e Giulietta, poi, non mancano i riferimenti alle varie trasposizioni cinematografiche tra cui quelle di Franco Zeffirelli e Baz Luhrmann, i riferimenti danteschi, come anche le attinenze alle altre versioni di Romeo e Giulietta di Matteo Bandello, Pierre Boaistuau e Arthur Brooke che ispirarono William Shakespeare nel raccontare una città, Verona, che di fatto non conosceva.

La passeggiata letteraria si conclude con una dichiarazione– bellissima – dell’autrice, che manifesta apertamente il suo amore per questa città definendolo “recente”, ma non per questo indegno, in fondo “anche Romeo e Giulietta, l’abbiamo visto, si innamorarono nel giro di una notte.”

“Benvenuti a Verona, suo malgrado nota come la città dell’amore”

“A Verona con Romeo e Giulietta. A spasso nei luoghi di Shakespeare” di Alessia Gazzola, Giulio Perrone Editore. Ci salverà la bellezza. 

Vieni a parlare di libri con tutti noi nel gruppo Facebook The BookAdvisor.

Exit mobile version