“Quando abbiamo smesso di capire il mondo” di Benjamín Labatut: recensione libro

“Quando abbiamo smesso di capire il mondo” è per me un libro imperdibile.

“I fantasmi si succedono l’uno dopo l’altro come le onde del mare illusorio della nascita e della morte. Nel corso della vita non c’è altro che il saliscendi delle forme materiali e mentali, mentre la realtà insondabile permane. Dentro ogni creatura dorme un’intelligenza infinita, sconosciuta e occulta, ma destinata a svegliarsi, a strappare la rete inconsistente della mente sensibile, a rompere la sua crisalide di carne e a conquistare il tempo e lo spazio.”

I lampi improvvisi

Quando leggo un libro come questo vorrei fare come uno dei personaggi che ne animano le pagine: farmi piccola piccola, nascondermi dal mondo, accucciarmi sotto un cespuglio e agganciare ogni mia cellula e ogni frammento della mia anima a una unica e bruciante passione, non importa quale, farmene ossessionare al punto da annullarmi per poi elevarmi, per conoscere, o per accorgermi che, in fondo, sono i lampi improvvisi quelli che ci permettono di capire che non capiamo niente del mondo.

La paura di sapere di non sapere

Gli scienziati (Fritz Haber, Karl Schwarzschild, Erwin Schrödinger e Werner Heisenberg) e un matematico (Alexander Grothendieck) protagonisti rifuggono tutto, smettono di mangiare e di bere, non dormono, lavorano notte e giorno “senza nemmeno lavarsi i denti” fino ad avere, tutti, la rivelazione, l’illuminazione che sembra risolvere giorni, mesi, anni di ricerca scientifica. Ma è pura apparenza: pur formulando teorie degne del Nobel, ognuno di loro, nessuno escluso, sa di non sapere e di non comprendere fino in fondo la realtà. E sempre ne rimane atterrito.

La realtà non basta

Adoro il modo di Benjamín Labatut di raccontare temi davvero complessi in un saggio che non può essere definito un saggio e che contiene due racconti, una sorta di romanzo breve e un epilogo autobiografico in quella che lui stesso definisce “un’opera di finzione basata su fatti reali. La quantità di finzione va aumentando nel corso del libro.”

Perché di fatto la realtà non basta. Il grande merito di Labatut è di andare oltre la scienza, rivestendola di misticismo, dando spazio alle visioni e alla coscienza.

(traduzione di Lisa Topi)

Quando abbiamo smesso di capire il mondo” di Benjamín Labatut, Adelphi Edizioni. A Garamond Type.

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