Dream Book

“La città degli incontri proibiti” di Carolina De Robertis: recensione libro

La menzogna guasta l’esistenza. Quando essa è lunga una vita si confonde con l’anima. La si porta in giro come se fosse acqua limpida, normale, una cosa ovvia. La recita della menzogna, che veste tutti i giorni chi l’ha scelta come protezione, diventa casa. Per mantenere salda la falsità si mette in piedi una audace volontà di sopravvivenza perché se arrivi ad essere bugiardo sino all’osso vuol dire che devi salvare qualcosa di importante.

L’esistenza, a volte, passa da una qualche balla e tenerla in vita senza cadere nel tranello delle maschere più subdole richiede forza, autocontrollo. Alla fine ci si abitua alle fandonie di cui si è vestiti per salvarsi. La menzogna quando dura nel tempo diventa pelle. Darle ossigeno, valore, scansando i sospetti, le facce contrite, è una prova che allena la mente. I muscoli, invece, sono sempre in tensione, la verità potrebbe essere svelata in qualsiasi momento, quindi si è sempre in allerta, sul chi va là. Una vita a braccetto con la menzogna oscura il sole, il giorno e rende più oscura la notte. Quando non c’è più la tua stessa ombra a salvarti, nelle ore che anticipano la luce, sei ancor più in pericolo, ma ti tieni stretta la bugia per sentirti al sicuro. Quella menzogna la devi chiamare, ti martella costantemente, per non perderla in un rantolo di parole che potrebbero uscire per raccontare la verità in uno slancio di stanchezza infinita.

In La città degli incontri proibiti di Carolina De Robertis senti le vibrazioni del tango, del sogno e della passione di Leda. È il 1913. Leda ha diciassette anni quando sbarca a Buenos Aires. Ha attraversato l’Oceano per vivere con il marito sposato un mese prima per procura in Italia. L’approdo per lei è una sconfitta, lo sposo è stato ucciso prima del suo arrivo. La giovane è sola in una città straniera, in una terra ancora più straniera. In Leda vive il  sogno di suonare il violino e campare di musica. Agli uomini questo è concesso, alle donne no. Lei non ha niente da perdere, si taglia i capelli, con le fasce si appiattisce il seno e si veste da uomo. Una menzogna la sua che potrà costarle molto cara, ma che è pronta a recitare per essere una cosa sola con la musica, con il suo violino, con il tango. Nasconderà anche altro per proteggere la sua passione e la sua libertà.

Il romanzo rapisce l’anima. Pulsa di vita, di determinazione, di coraggio, di passione. La storia è un concentrato di energia, di ritmo, di povertà e redenzione, di margini dell’anima e di tocchi magnetici. La scrittrice ha il dono della narrazione. 

 

“La città degli incontri proibiti” di Carolina De Robertis, edizioni Garzanti. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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