La classifica dei 10 libri più belli letti nel 2021

Quali sono i libri più belli letti nel 2021? Questo che sta per concludersi è stato un altro anno dedicato ai libri e alla lettura.

Di tutti i libri che ho letto nel 2021 ne ho selezionati dieci: titoli che mi hanno colpito, sorpreso, divertito. 

Ecco la lista dei dieci libri più belli che ho letto nel 2021!

Iniziamo!


10) Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio – Amara Lakhous

Al decimo posto dei libri più belli letti nel 2021 propongo un libro sulla migrazione, sull’integrazione, che mi ha colpito particolarmente per la dinamicità della scrittura.

“Lakhous, antropologo algerino, costruisce sotto forma di giallo un romanzo vivace, nel quale fa emergere il pensiero degli immigrati, la loro difficoltà di ricostruire la propria identità in uno spazio conflittivo, perché la coesistenza di culture diverse spesso sfocia in atti di incomprensione e razzismo, derivanti da un pregiudizio dal quale nessuno, neanche i migranti stessi, spesso riescono a sottrarsi. E per trovare il punto di equilibrio bisogna mettere in campo pazienza, comprensione e mediazione, necessarie quando il fine ultimo è quello di creare una società sociologicamente ricca in cui possano co-esistere e co-abitare culture diverse”.

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“Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio” di Amara Lakhous, edizioni E/O.

9) Cosmic bandidos – Allan C. Weisbecker

Al nono posto ho inserito un libro davvero molto divertente: mi ha ricordato il romanzo di Tibor Fischer “La gang del pensiero”, altro capolavoro pubblicato dalla casa editrice milanese marcos y marcos. Weisbecker scrive bene, con ironia, in modo visionario, e fa sorridere, parecchio.

“Cosmic bandidos è un libro che fa ridere già dalla prefazione dello stesso autore, è un viaggio visionario che, a colpi di risate, prova a spiegare la teoria dei possibili infiniti universi e lo fa attraverso gli occhi di un gruppo di sbandati, alcolizzati, drogati che, sebbene non efficacissimi dal punto di vista didattico, riescono a immedesimarsi alla perfezione nella teoria del movimento caotico e incontrollabile delle particelle quantiche”.

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“Cosmic bandidos” di Allan C. Weisbecker, edizioni marcos y marcos.

8) Dentro – Sandro Bonvissuto

All’ottavo posto di questa mia personale classifica ho inserito Dentro, di Sandro Bonvissuto. Questo libro uscì prima de La gioia fa parecchio rumore, ed è una vera e propria perla che dovrebbe avere almeno lo stesso successo che ha avuto quest’ultimo.

“Dentro” di Sandro Bonvissuto è un romanzo che con una delicatezza estrema sa camminare in bilico tra la narrazione e i sentimenti, spostando il peso da un piede all’altro quando è necessario uscire dal racconto per affrontare a viso aperto i dubbi, le paure, i propri pensieri. Un libro scritto con uno stile asciutto, agile, in cui ogni parola scritta trasuda veridicità, ma soprattutto profonda umanità.

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“Dentro” di Sandro Bonvissuto, edizioni Einaudi.

7) Marx e i miei mariti – Lourdes de Armas

Al settimo posto della classifica dei libri più belli letti nel 2021 c’è “Marx e i miei mariti” di Lourdes de Armas, libro che ho avuto anche la possibilità di tradurre.

“La questione cubana è stata affrontata tante volte e in tanti libri, dal punto di vista politico, sociale, culturale e anche internazionale, essendo l’isola una vera e propria rarità per ciò che riguarda il sistema politico, grazie alla coraggiosa battaglia contro il sistema capitalista e imperialista statunitense che Cuba intraprese nel 1959 (e che valorosamente continua tutt’oggi) con la Revolución di Fidel Castro.

Ma raramente la letteratura si è soffermata su un aspetto chiave della Revolución: qual è il reale impatto che la dottrina marxista ha avuto, e continua ad avere, sulla vita quotidiana dei cubani? Come e in che modo il socialismo si insinua nei pensieri, nei comportamenti e nelle abitudini di coloro che a Cuba ci sono nati e ci vivono?”. Alcune delle risposte le trovate in questo libro.

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“Marx e i miei mariti” di Lourdes de Armas, edizioni Pessime idee.

6) Vite che non sono la mia – Emmanuel Carrère

Al sesto posto un libro che oserei definire completo: perché Emmanuel Carrère in Vite che non sono la mia parla di tutto, cioè di vita, di morte, di dolore, di sofferenza, di paura di perdere. Una lettura straordinaria.

“Ho particolarmente apprezzato la lucidità con cui Carrère tratta argomenti difficili come la paura della perdita, l’estrema sofferenza di chi ha perso, la morte. Perché in questo libro non c’è la spettacolarizzazione del dolore, né la ricerca del sensazionalismo o del colpo a effetto per inchiodare il lettore sull’albero della pietà. La narrazione non ha l’obiettivo di spiegare cosa sia il lutto, che è qualcosa più grande di noi, ma semplicemente di descriverlo, di narrarlo, mettendoci davanti all’estrema fragilità della vita, e ne risulta una lettura profonda, intensa, coinvolgente e sì anche dolorosa”.

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“Vite che non sono la mia” di Emmanuel Carrère, edizioni Adelphi.

5) Macchine come me – Ian McEwan

Al quinto posto della classifica dei libri più belli letti nel 2021 c’è Ian McEwan: è il suo primo libro che leggo e devo dire che mi ha colpito e affondato.

“Macchine come me è un libro che mi ha affascinato molto, perché si interroga sulle imperfezioni degli esseri umani, ben rappresentate da Charlie e Miranda, la cui storia per inciso ho trovato piuttosto magnetica, e sul ruolo che le macchine potranno avere in un futuro lontano. Ed è una riflessione importante, che si basa sul tipo di coesistenza che potrebbe instaurarsi tra degli automi progettati per applicare freddamente delle precise e corrette norme comportamentali e l’uomo, la cui vita è invece governata dalle imperfezioni legate alla intrinseca natura di un essere composto non da microchip e bulloni ma da pelle e sangue che scorre nelle vene”.

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“Macchine come me” di Ian McEwan, edizioni Einaudi

4) L’uomo visibile – Chuck Klosterman


L’uomo visibile è al quarto posto della classifica dei libri più belli letti nel 2021: un romanzo davvero interessante, psicologico, costruito con una tecnica molto sfiziosa, ovvero una sorta di diario in cui una psicologa si annota le sue sedute con un paziente molto particolare.

“Ho divorato questo libro, nonostante all’inizio abbia faticato per capirne la struttura. Perché a raccontare la storia è Vick, la psicologa, che si avvale delle trascrizioni delle sedute col suo paziente, di registrazioni e appunti sparsi. Ma una volta collocate le rotelle del mio cervello sui binari della scrittura di Klosterman, mi sono regalato uno straordinario viaggio psichedelico all’interno della mente di Y___, navigando in mezzo ad enigmi sociologici che ho trovato decisamente attuali, sintentizzabili in una domanda semplice: “Chi siamo veramente?”.

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“L’uomo visibile” di Chuck Klosterman, edizioni Alter Ego.

3) Trash – Martino Costa

Avete presente quei libri che sembrano scritti esattamente su misura per voi? Ecco, Trash di Martino Costa è probabilmente il libro in cui tutto ciò che è stato scritto al suo interno rispecchia esattamente il 90% dei miei interessi.

“Trash è un romanzo corale costruito su micro storie personali, che si intrecciano e si intersecano fino a cucire una macro storia in cui prendono forma le lacune del sistema consumistico, che non è affatto inclusivo, ma che anzi crea separazione, marginalità e stigmatizzazione verso chi non ha voce in capitolo, chi dispone di risorse limitate, chi proviene da una cultura diversa, insomma, verso chi non fa parte della cerchia dei potenti”.

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“Trash” di Martino Costa, edizioni Pessime Idee.

2) Manodopera – Diamela Eltit

Al secondo posto di questa mia personalissima classifica c’è Manodopera, di Diamela Eltit: un libro che mi ha piacevolmente sorpreso per l’attualità dell’argomento trattato, ma soprattutto per l’efficacia con cui l’autrice lo ha sviluppato nel romanzo.

Manodopera di Diamela Eltit è un libro da leggere. Bisogna leggerlo perché è un romanzo che esorta a riflettere su aspetti che sono entrati a far parte talmente tanto della nostra routine da essere diventati abituali, normali, nonostante a volte ci troviamo davanti delle vere e proprie storture create dalla società capitalista e consumista, come ad esempio l’impietoso sfruttamento dei lavoratori e la corsa tossica e ossessiva che ci spinge ad acquistare freneticamente tutto ciò che passa sotto al nostro naso”.

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“Manodopera” di Diamela Eltit, edizioni Polidoro. 

1) Vicolo Cannery – John Steinbeck

Al primo posto di questa personale classifica non poteva che esserci l’autore che personalmente ritengo il migliore in assoluto: John Steinbeck.

“Il mondo descritto da Steinbeck è un micro cosmo in cui regnano fallimento e povertà, ma che si contraddistingue per lo spirito creativo dei suoi abitanti che li fa eccellere nella missione più difficile: quella di non lasciarsi travolgere dai vènti dei desideri materiali. Ed è in questo modo che, sebbene appaiano dei perdenti, i personaggi di Vicolo Cannery diventano invece degli eroi del vivere quotidiano, che sanno dimostrarsi spiritualmente più elevati rispetto a chi invece insegue sogni di gloria. E ci si affeziona a loro, perché attraverso le loro storie possiamo conoscere quell’America popolare, ruvida, povera ma eccezionalmente sanguigna e poeticamente candida, perché lontana da quell’affannarsi tipico di chi insegue vani sogni di gloria”.

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“Vicolo Cannery” di John Steinbeck, edizioni Bompiani.

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