10 libri da regalare a Natale 2020: i consigli dei lettori di Book Advisor

Quali sono i libri da regalare a Natale 2020? In questo articolo troverete i 10 libri da mettere sotto l’albero il 25 dicembre, proposti e votati dalle lettrici e dai lettori del gruppo Facebook Book Advisor. 

La selezione è frutto di un sondaggio lanciato nel gruppo Facebook Book Advisor, che potete consultare cliccando qui

Ecco la lista dei dieci libri da regalare a Natale 2020, selezionati e votati dai lettori di Book Advisor. 

Iniziamo!


Canto di Natale – Charles Dickens

Io vado sul classico che più classico non si può, però lo faccio perché “Canto di Natale” è un libro che mi ha fatto commuovere come non avrei mai creduto possibile. Un racconto che incarna lo spirito del Natale come credo nessun altro libro è in grado di fare in modo così preciso. (Matteo Celeste)

Ho scelto Canto di Natale: letto la prima volta come fumetto su Topolino, per tradizione ogni anno lo rileggo in questi giorni che precedono il Natale. Dalla fiaba al racconto originale riesce sempre a darmi un senso di speranza, che noi esseri umani abbiamo ancora – e nonostante tutto – la possibilità di riscattarci. (Nadia Agostini)

Dickens, perché ogni anno da ormai un paio di lustri lo leggo a Natale e guardo anche i film. Quest anno coinvolgerò anche mio figlio di un anno nel rituale (bisogna formarli da subito). Non esiste il Natale senza Scrooge. (Francesca Coppellotti)

 Descrizione

È il più famoso tra i racconti natalizi scritti da Dickens, nel 1843. Un racconto che ha avuto la forza di attingere all’immaginario popolare e a sua volta plasmarlo con forza. Per esempio, il personaggio di Paperon de’ Paperoni in inglese si chiama Scrooge McDuck, lo stesso nome cioè dell'”avaro cattivo e senza cuore” di questo racconto dickensiano. Scrooge è talmente cattivo e avaro da rifiutare anche il calore del Natale, per lui solo una perdita di tempo e di soldi. Sarà il fantasma del suo ex socio Jacob Marley a visitarlo per primo. Poi lo visiteranno altri tre spiriti, che gli restituiranno in rapida sequenza la visione del suo Natale passato (di quando cioè lui era un bambino solo e triste), di quello presente (quello del suo contabile Cratchit e del figlio in predicato di morte per la mancanza di cure adeguate) e infine del Natale futuro, quello della sua morte, che verrà accolta con derisione e freddezza da tutti i suoi conoscenti. È in questo momento che il vecchio avaraccio si pente dei suoi comportamenti e cambia finalmente registro, ravvedendosi e celebrando in modo adeguato lo spirito del Natale, con generosità e trasporto per gli affetti familiari.

 

“Canto di Natale” di Charles Dickens, edizioni Gribaudo. 

 

Il Natale di Poirot – Agatha Christie

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Me ne viene in mente uno di Agata Christie: – Il Natale di Poirot – Da ragazzina i miei primi gialli-noir erano questi. Li adoravo e li ho letti tutti. Questo è un po’ malinconico e colorato di rosso proprio come una pallina luminosa dell’albero (Dalida Ghidini)

Descrizione

Gorston Hall, Longdale, campagna inglese. Anni trenta. Natale. Le famiglie accantonano i contrasti e si riuniscono per festeggiare, a volte solo con lo scopo di mascherare odi e rivalità feroci. E infatti la riunione familiare voluta dal vecchio e tirannico Simeon Lee, che ha chiamato attorno a sé figli e nipoti, si trasforma in dramma. Il vecchio patriarca viene misteriosamente ucciso in una stanza chiusa dall’interno. L’assassino è un membro della famiglia? Tutti sono sospettabili, tutti hanno un motivo per volere la sua morte. Prefazione e postfazione di Marco Polillo.

“Il Natale di Poirot” di Agatha Christie, edizioni Mondadori

Una cosa divertente che non farò mai più – David Foster Wallace

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Una cosa divertente che non farò mai più; semplicemente perchè è il libro che più ho amato fra tutti quelli che mi sono stati regalati nel corso della mia esistenza. Chi lo ha scelto per me ha il merito di avermi fatto scoprire Wallace. (Martina Nencetti)

Descrizione

A un giovane scrittore viene commissionato il reportage di una settimana in crociera extralusso nei Caraibi. Lo scrittore è David Foster Wallace e la permanenza sulla “meganave” si trasforma in un’esilarante cronaca, ma anche in un acido ritratto dell’americano in vacanza, delle sue abitudini ottuse, della sua eleganza pacchiana e – naturalmente – della sua ricerca di un forzato e artificiale relax. La critica pungente, e insieme scanzonata, di questi “cittadini americani adulti e ricchi” è accompagnata da una sferzante ironia e da uno stile pirotecnico e piacevolmente dispersivo che confermano il talento di un autore, come è stato detto, “capace di scrivere veramente di qualsiasi cosa”.

“Una cosa divertente che non farò mai più” di David Foster Wallace, edizioni Minimum Fax.

Pattini d’argento – Mary Mapes Dodge

Pattini d’argento è la storia che più preferisco ricordare e rileggere durante il periodo di Natale (Ylenia Ceccarelli)

Descrizione

I due fratelli Hans e Gretel Brinker sognano di partecipare alla gara di pattinaggio che si terrà a dicembre. Il vincitore avrà in premio un paio di pattini d’argento. I ragazzi però sono poveri e hanno solo pattini di legno con cui allenarsi. Il loro padre, inoltre, è molto malato e dovrebbe fare un’operazione costosa, che comporta gravi rischi. La vita non è certo facile per la famiglia Brinker, e saranno necessari dei sacrifici per ritrovare la serenità. Tra i ghiacci dell’Olanda, una storia di amicizia, avventure, coraggio e solidarietà. Età di lettura: da 8 anni.

“Pattini d’argento” di Mary Mapes Dodge, Edizioni Gribaudo.

Lettere da Babbo Natale – J.R.R. Tolkien

Ogni dicembre ai figli di J.R.R Tolkien arrivava una busta affrancata dal Polo Nord. All’interno, una lettera dalla calligrafia filiforme e uno splendido disegno colorato. Erano le lettere scritte da Babbo Natale, che narravano straordinari racconti della vita al Polo Nord: le renne che si sono liberate sparpagliando i regali dappertutto; l’Orso Bianco combinaguai che si è arrampicato sul palo del Polo Nord ed è caduto dal tetto direttamente nella sala da pranzo di Babbo Natale; la Luna rottasi in quattro pezzi e l’Uomo che ci abitava caduto nel retro del giardino; le guerre con le moleste orde di goblin che vivono nei sotterranei della casa! Dalla prima lettera scritta al figlio maggiore di Tolkien nel 1920 all’ultima, toccante, del 1943, per la figlia, questo libro raccoglie tutte quelle lettere e tutti quei disegni bellissimi in un’unica incantevole edizione.

“Lettere a Babbo Natale” di J.R.R. Tolkien, edizioni Bompiani.

Tempesta di neve e profumo di mandorle – Camilla Läckberg

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Manca poco meno di una settimana a Natale. Adagiata contro le rocce grigie, con le sue casette di legno ammantate di neve, Fjällbacka regala uno spettacolo particolarmente suggestivo, un paesino fiabesco affacciato sul mare di ghiaccio. Martin Molin, collega di Patrik Hedström alla stazione di polizia di Tanumshede, ha raggiunto la fidanzata Lisette sulla vicina isola di Valö per una festa di famiglia. Mentre il vento infuria, durante la cena il vecchio patriarca dall’immensa fortuna muore improvvisamente. Nell’aria si avverte un vago aroma di mandorle amare, e a Martin Molin non resta che cercare di far luce su quella morte misteriosa. Intanto, la violenta tempesta che agita le acque gelide dell’arcipelago non accenna a placarsi, e ogni contatto con la terraferma è interrotto. Sulle orme di Agatha Christie, in occasione dei suoi primi dieci anni di carriera, Camilla Läckberg ha dato vita a una serie di racconti che, tema a lei caro, indagano le complesse dinamiche familiari, combinando adorabili scene d’intimità domestica all’inquietudine di oscuri segreti del passato.

“Tempesta di neve e profumo di mandorle” di Camilla Läckberg, edizioni Feltrinelli.

Piccole donne – Louisa May Alcott

piccole donne

La storia di una famiglia sullo sfondo dell’America scossa dalla guerra di Secessione. Le quattro sorelle March – la giudiziosa Meg, l’impertinente Jo, la dolce Beth, la vanitosa Amy – si preparano alla vita vivendo sogni e speranze dell’adolescenza. Le piccole donne crescono e gli svaghi infantili vengono via via sostituiti dai legami del cuore e dai primi dolori che il destino riserva loro. E a questo punto che la storia di Jo balza in primo piano. Impulsiva, irrequieta e geniale la secondogenita incarna lo spirito progressista della Alcott educatrice: fonda la casa-scuola di Plumfield, aperta a studenti di età ed estrazione sociale diversa, protesa a un’educazione che stimoli la libertà, l’amore per la natura, la solidarietà, e dove i giovani ospiti diventano “piccoli uomini”.

“Piccole donne” di Louisa May Alcott, Edizioni Einaudi.

Neve, cane, piede – Claudio Morandini

Il romanzo è ambientato in un vallone isolato delle Alpi. Vi si aggira un vecchio scontroso e smemorato, Adelmo Farandola, che la solitudine ha reso allucinato: accanto a lui, un cane petulante e chiacchierone che gli fa da spalla comica, qualche altro animale, un giovane guardiacaccia che si preoccupa per lui, poco altro. La vita di Adelmo scorrerebbe scandita dai cambiamenti stagionali, tra estati passate a isolarsi nel bivacco sperduto e inverni di buio e deliri nella baita ricoperta da metri di neve, se un giorno di primavera, nel corso del disgelo, Adelmo non vedesse spuntare un piede umano dal fronte di una delle tante valanghe che si abbattono sulla vallata. “Neve, cane, piede” si ispira a certi romanzi di montagna della letteratura svizzera, in particolare a quelli di Charles-Ferdinand Ramuz, o alle opere ancora più aspre di certi autori di lingua romancia, come Arno Camenisch. Leo Tuor o Oscar Peer: vi si racconta una vita in montagna fatta di durezza, di fatica, di ferocia anche, senza accomodamenti bucolici. Nell’ambiente immenso, ostile e terribile della montagna, il racconto dell’isolamento dell’uomo, del ripetersi dei suoi gesti e dell’ostinazione dei suoi pensieri e reso dalla descrizione minuziosamente realistica che a volte si carica anche di toni grotteschi e caricaturali, soprattutto nei dialoghi tra uomo e animali, questi ultimi dotati di loquacità assai sviluppata.

Per leggere la recensione clicca qui.

“Neve, cane, piede” di Claudio Morandini, edizioni Exòrma

Fuga dal Natale – John Grisham

Luther e Nora Krank sono un’affiatata coppia di mezza età, abituata a vivere secondo le tradizioni. Quando però la loro unica figlia, Blair, decide di partire come volontaria per il Sudamerica, un pensiero un po’ folle, ma via via sempre più concreto, si insinua in loro: che senso ha trascorrere il Natale senza Blair? E se lo saltassero? I due decidono concordemente di rinunciare ai costosi e inutili festeggiamenti di Natale per concedersi una bella crociera ai Caraibi. Ma i poveri Krank vengono presi di mira da tutta una comunità che non accetta deroghe alla norma e saranno costretti a rivedere i loro piani…

“Fuga dal Natale” di John Grisham, edizioni Mondadori

Ricordo di Natale – Truman Capote

Suggerisco “Ricordo di Natale” di Truman Capote. Un racconto breve fatto di attimi, di ricordi dolci amari dell’infanzia. Una storia di amicizia tra un bambino e una donna ormai anziana, un segreto che li unisce e li rende complici. La bellezza della loro intesa si percepisce durante la lettura. Il tempo che scorre, l’inevitabilità del cambiamento e quel sapore un po’ antico di favola che però è reale, con tutto ciò che può conseguirne, lo rendono unico nel suo genere (Gabriella Jana)

Descrizione

Provate a figurarvi la cucina di una vecchia casa di campagna. Una donna dai capelli bianchi è in piedi davanti alla finestra. È piccola e vispa come una gallinella. “Perbacco – esclama -è tempo di panfrutto!”. La persona con cui parla sono io. Ho sette anni; lei ha superato i sessanta. Siamo cugini e viviamo insieme da che ho memoria. Io e lei siamo amici per la pelle. Mi chiama Buddy, in memoria di un suo amico del cuore, morto quando era ancora bambina. E bambina è rimasta.

“Ricordo di Natale” di Truman Capote, edizioni Donzelli

I dieci libri da regalare a Natale 2020

Nelle proposte dei dieci libri da regalare a Natale 2020 prevalgono titoli a tema natalizio. La maggior parte dei libri proposti e votati dai lettori di Book Advisor, infatti, riguardano romanzi che hanno come centro della narrazione la festività del 25 dicembre.

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