Quando l’Arte incontra la Letteratura il risultato non può che essere straordinario. Come nel caso della riproduzione delle copertine dei libri su pallet a opera di Riccardo Pocci, pittore, incisore e docente al Liceo Leon Battista Alberti di Piombino.
La riproduzione delle copertine dei libri su pallet
Dal 2001 Riccardo Pocci crea opere d’arte attraverso l’uso di diversi materiali grezzi e tecniche di pittura innovative, in una ricerca continua che tende all’individuazione dei supporti ideali sui quali riprodurre la realtà esterna. Nel 2004 ha utilizzato per la prima volta i pallet, seguendo una tecnica che per l’artista rappresenta una sorta di trasposizione contemporanea della pittura a tempera sul legno del Medioevo e del primo Rinascimento.
Abbiamo avuto la possibilità di intervistare Riccardo Pocci, che ci ha raccontato il suo splendido progetto.
Per iniziare una curiosità: cosa rappresenta per te l’oggetto libro?
Che relazione c’è tra le copertine dei libri e l’architettura?
Ho cominciato a lavorare sull’architettura dal 1998 riflettendo su coperture e facciate di edifici, sul loro rapporto con la natura e sul loro riflesso metaforico nella struttura e l’organizzazione sociale. La volontà di rappresentare l’architettura come specchio della società si è sviluppato appunto parallelamente all’interesse di descrivere e collegare cambiamenti sociali, differenti culture, risorse e strumenti, materiali, attraverso la percezione visiva. I libri e le loro copertine nelle varie edizioni contengono le pulsioni, le ambizioni ed il modo di concepire determinati momenti della nostra storia attraverso visioni, obiettivi, contenuti grafici, al pari dell’architettura.
L’Arte incontra la Letteratura
L’operazione estetica alla base delle mie covers consiste nel tentativo di rendere percettibile questo gap esistente tra memoria e rivoluzione digitale. Ho cercato di creare un corto circuito percettivo nel tentativo utopico di rimaterializzare la cultura attraverso i libri, tramite l’uso dei supporti tridimensionali, vivi, che poi fotografo e preparo graficamente alla stampa e quindi alla riproduzione seriale e alla diffusione digitale. Tutto questo innalzando l‘oggetto libro ad opera d’arte, affidandomi in quanto artista il compito di difendere e diffondere cultura, omaggiando i vari grafici che ho preso a modello.
Con quale criterio scegli le copertine da riprodurre?
Ho scelto le coperte dei libri che ho riprodotto in base all’affetto che provo per alcuni di essi, all’edizione, all’anno di pubblicazione ma soprattutto per l’attinenza dell’immagine di copertina con le finalità della mia ricerca. Il risultato credo sia una raccolta eterogenea di stimoli letterari e grafici. Inizialmente ho rovistato nella mia biblioteca. Poi in quella di famiglia. Dopo ho proseguito per interessi e collaborazioni: Giuseppe del Greco, illustratore Mondadori mi ha cordialmente concesso la riproduzione di Obnoxius, la sua rivista; L’antiquario milanese Cagliani, il quale ha per primo esposto le covers, mi ha offerto l’occasione di utilizzare l’edizione del 1693 delle Lettres du Cardinal Mazarin; un reading delle poesie di Dino Campana mi ha dato l’occasione di cercare la prima edizione dei Canti Orfici; come ho pure tratto da un libro di mio padre i Canti Anarchici per l’ultima mostra a Sarzana, terra di anarchici appunto. Queste scelte sono state purtroppo parziali in quanto infinito è l’archivio che ho preparato dal quale avrei potuto attingere. Nella sua parzialità però spero risulti evidente il filo conduttore che unisce tra loro le covers, strizzando l’occhio al pop con l’intenzione di renderlo europeo, ho cercato di ricostruire un percorso storico culturale e didattico attraverso la tecnica medievale della tempera su tavola.
La selezione dei libri e delle case editrici
La scelta delle copertine riprodotte finora è piuttosto eterogenea: si va dai romanzi classici ai saggi di filosofia. Tale scelta rispecchia anche le tue letture?
Quali sono le case editrici che ti attraggono di più?
Sono tantissime. La Penguin, Adelphi, Sellerio, Abscondita, 001, Cocoino press, Donzelli, Laterza e tutte le altre. Apprezzando la grafica è impossibile ignorare il lavoro dei bravissimi grafici che realizzano adesso come nel passato la copertina di un libro. Sono certamente più attratto dalle illustrazioni grafiche o disegnate rispetto alla fotografia corredata da didascalie, come apprezzo molto la scelta materica e la tecnica usata per la stampa, di conseguenza evito spesso e volentieri le edizioni tascabili, non tanto per le scelte grafiche (ma a volte anche per quelle) quanto per l’incapacità che queste spesso hanno, di non saper invecchiare bene.
Dove trovare le opere di Riccardo Pocci
I lavori di Riccardo Pocci sono stati esposti in tutta Europa: dalla Galleria Abc e il Laboratorio Cagliani di Milano, alla Galleria Alex Schlesinger di Zurigo, passando per il Pavillòn M13 di Marsiglia, la Galerie Kunstreich di Berna, fino ad arrivare all’Espace Carte Blanche di Parigi e alla Galleria ll Sole Arte Contemporanea di Roma. Alcune sue opere sono parte di collezioni private, banche e musei in Italia, Spagna, Svizzera, Regno Unito, Francia, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Qatar.
Le opere di Riccardo Pocci sono visibili anche sui social network, su Facebook e Instagram.