Book Pride e Children’s Book Fair: primavera, tempo di fiere del libro

Milano e Bologna, in primavera, ospitano due fiere del libro molto diverse fra loro: il Book Pride e la Children’s Book Fair. Ho partecipato a entrambe, soprattutto per dirmi che, se a maggio non dovessi riuscire ad andare al Salone del Libro di Torino, comunque, due fiere me le sono viste.
Book Pride
Andando in ordine cronologico, la prima fiera a cui sono andata è stata il Book Pride di Milano, dal 21 al 23 marzo. Quest’anno il tema era “Danzare sull’orlo del mondo”, un invito a muoversi e a creare anche in un momento critico, guardando in faccia il baratro e allo stesso tempo, grazie a questa spinta, ritrovarsi e rinnovarsi. Centrare la letteratura in questo movimento di equilibrio.
Al Book Pride ci sono stata di domenica, un pomeriggio passato a girovagare fra gli stand, a spendere ovviamente più soldi di quanto avessi pensato. Non so se il brutto tempo abbia fatto la sua parte, ma fra i corridoi dell’area espositiva si aggiravano tante persone, più di quelle che ho incontrato lo scorso anno, sempre di domenica pomeriggio.
Nonostante l’Italia si collochi in una posizione imbarazzante nella classifica di libri letti in un anno, al Book Pride si può vivere l’illusione di essere in un Paese che i libri li ama, li apprezza, li compra, li desidera, li accoglie. Temo che alla base di questa illusione ci sia la questione “bolla”, che ha lasciato i social media per inglobare anche il mondo reale, ma almeno per una domenica pomeriggio è stato bello essere assorbita all’interno di questa moltitudine.
Con tantissimi eventi e ancor più visitatori, il Book Pride si conferma quindi un appuntamento irrinunciabile, che anno dopo anno si sta costruendo un ruolo importante nel cuore dei frequentatori di fiere libresche e direi che non è affatto male!
Bologna Children’s Book Fair
Cambio di location, ma anche di intenti e genere. La Fiera del libro per bambini e ragazzi di Bologna, come già suggerisce il nome, è un evento dedicato unicamente al mondo della letteratura illustrata e, mi perdonerete se semplifico e mi ripeto, per bambini e ragazzi appunto. Inoltre, non è una fiera aperta a tutti, è per i soli addetti ai lavori (leggi: editori, stampatori, confezionatori, venditori di gadget, illustratori, autori, redattori eccetera eccetera). Qui si va per incontrare clienti, comprare o vendere diritti e fare tutto quello che succede dietro le quinte, da quando un libro prende forma nella mente di un autore o un illustratore a quando lo recensiamo qui su BookAdvisor.
Ora, io nell’editoria per l’infanzia ci lavoro, quindi ogni anno vado a Bologna a parlare con clienti vecchi e nuovi di libri vecchi e nuovi, ma anche a guardare quali sono i trend nel resto del mondo. Per me, Bologna è il Natale del lavoro. È una fiera che amo e a cui vado sempre molto volentieri. Quest’anno, però, mi ha lasciata un po’ sospesa. Da un lato ho la mia esperienza personale di professionista, dall’altro ho la sensazione di non aver visto niente di nuovo e rivoluzionario. Non ho avvertito la nascita di nuovi inaspettati trend, l’arrivo imminente di un nuovo personaggio che farà innamorare di sé i giovani lettori. Spero che sia la calma che precede la tempesta, lo sconvolgimento di qualcosa che scuota il settore e gli regali nuova linfa, perché se è vero che le meraviglie sono sempre tantissime, è anche vero che ogni tanto un piccolo cambiamento fa bene!
La prossima fiera che ci aspetta è il Salone del Libro di Torino, dal 15 al 19 maggio, giunto quest’anno alla 37esima edizione. Come sempre, ci saranno autori che dialogheranno, focus sulla traduzione, ma anche sul self publishing e il romance. Voi ci andrete? Avete già adocchiato qualche evento che non volete perdervi per nessun motivo?
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Book Pride & Children’s Book Fair. Appuntamenti con i libri.