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“Relic” di Douglas Preston e Lincoln Child: quando la narrativa ti riporta alle origini del piacere della lettura

Dopo alcune letture contemporanee che non hanno saputo soddisfare le mie aspettative, ho trovato consolazione in un romanzo del 1990, pubblicato in Italia per la prima volta nel 1996: Relic di Douglas Preston e Lincoln Child. Questo libro mi ha concesso ore di puro svago, trasportandomi nelle atmosfere che tanto amavo quando, da ragazzo, divoravo le opere di Michael Crichton. Non c’è niente da fare: un tempo i libri si scrivevano con un’altra sensibilità, con una cura speciale per la costruzione delle storie e l’equilibrio narrativo. Relic ne è una prova concreta, un esempio di narrativa che non conosce limiti, capace di mescolare con maestria scienza, antropologia, tensione e un pizzico di orrore.

La trama si sviluppa interamente all’interno del Museo di Storia Naturale di New York, un luogo ricco di fascino e mistero. Alla vigilia di una grande esposizione, una serie di omicidi sconvolge il museo. Le vittime vengono trovate brutalmente uccise, con segni che fanno pensare a un predatore più vicino a una creatura mitologica che a un essere umano. Le indagini, che vedono protagonisti il determinato tenente di polizia D’Agosta, una brillante antropologa Margo Green e l’enigmatico agente dell’FBI Aloysius Pendergast, conducono a una scoperta inquietante: l’assassino potrebbe avere un legame con una spedizione avvenuta anni prima in Amazzonia, in una regione inesplorata popolata da civiltà primitive.

Preston e Child intrecciano abilmente la scienza con il mistero, portando il lettore tra le pieghe di antiche leggende, conoscenze biologiche e segreti che sfidano la razionalità. L’ambientazione claustrofobica del museo diventa un vero e proprio personaggio, con i suoi corridoi bui, i laboratori segreti e i magazzini polverosi che amplificano l’atmosfera di suspense.

Il personaggio di Pendergast è una delle grandi attrattive del romanzo: raffinato, impenetrabile e dotato di un’intelligenza fuori dal comune, ricorda per certi aspetti il Fox Mulder di X-Files, con la sua capacità di muoversi tra scienza e paranormale. È uno di quei protagonisti che rimangono impressi, il perfetto punto di riferimento per una storia che gioca costantemente sul filo tra realtà e ignoto.

Se amate le storie che uniscono conoscenze scientifiche, antropologia e tensione, Relic è il libro giusto per voi. Mi ha fatto riscoprire il piacere delle narrazioni che non si pongono limiti, regalandomi quella sensazione unica di stupore e avventura che non provavo da tempo. Sto già pianificando di recuperare gli altri libri della serie, anche se so che i primi volumi sono purtroppo introvabili, essendo fuori catalogo. Tuttavia, se ne avessi la possibilità, non esiterei a collezionarli: ogni pagina di Relic dimostra che alcuni autori sanno come creare mondi dai quali è impossibile staccarsi.

Recensione a cura di Antonio Lanzetta.


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Relic” di Douglas Preston e Lincoln Child, edizioni Bur Rizzoli.  Approfondimenti.

Redazione

Redazione della pagina web www.thebookadvisor.it

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