Carmine Conelli, editore, per la rubrica In Diretta con gli Editori, racconta la produzione della casa editrice Tamu Edizioni in diretta video nel gruppo Facebook Book Advisor e risponde alle domande dei lettori. Presentazione moderata da Ernesto Valerio.
Diretta del 1° dicembre 2020.
Link alla diretta nel gruppo Book Advisor qui
Tamu Edizioni: la casa editrice
“Tàmù arrivò nel 1926, dopo la sconfitta di ‘Abdelkarìm da parte degli eserciti francesi e spagnoli. Un bel mattino, quand’era ancora presto, apparve all’orizzonte della bassa piana del Gharb in sella a un cavallo spagnolo, avvolta in un mantello bianco di foggia maschile e con in testa un copricapo femminile, per non farsi sparare dai soldati.
Tàmù era apparsa quel mattino con indosso dei pesanti bracciali berberi d’argento completi di borchie acuminate, il tipo di bracciali che, se necessario, possono essere usati per difesa”
Se state passeggiando per le vie del centro storico di Napoli, capiterà di imbattervi in un posto atipico. Una libreria in cui il libro non è solo un’opera d’arte, un oggetto astratto volto al mero piacere della lettura, ma dove le storie diventano luogo di incontro e dibattito, il megafono di chi una voce non ce l’ha.
In questa terra di confine, tra l’Europa meridionale e il sud del mondo, nasce Tamu Edizioni. Un progetto indipendente e consapevole, con lo sguardo volto a tematiche sociali quali il femminismo, le migrazioni e la crisi ecologia globale.
Sentiamo spesso parlare di Africa e Medio Oriente come zone di guerra, raramente vengono presentati come palcoscenici di culture e letterature spesso in conflitto tra loro.
L’obiettivo di questa casa editrice è quello di mettere insieme le diverse e complesse realtà. L’obiettivo? Tessere una maglia i cui fili siano uno strumento per ridare dignità artistica a chi spesso viene ritenuto una voce secondaria: come la donna in un paese musulmano, oppure chi viene letto non tanto per il peso e il valore della sua scrittura, bensì come puro testimone del paese che racconta.
Tamu mi ricorda molto il Kintsugi, l’antica arte giapponese che consiste nell’utilizzo dell’oro per riparare un oggetto: rompendosi prende nuova vita grazie alle sue cicatrici. Non si vergogna delle sue ferite. Tutt’altro! Le abbraccia per diventare qualcosa di ancora più pregiato. Questa realtà editoriale si muove lungo le linee di rottura della realtà contemporanea, mettendone in luce criticità e specificità, esaltandole e rendendole un terreno fertile di confronto e presa di coscienza. Qui narrativa e saggistica non sono solo una forma di intrattenimento, ma un mezzo per tracciare viaggi, legami e scoperte attraverso i libri, senza essere altro rispetto al contesto sociale.