Dieci libri per capire il cambiamento climatico

Quali sono i dieci libri per capire il cambiamento climatico? In questo articolo troverete i 10 libri da leggere per capire il cambiamento climatico, consigliati dai lettori del gruppo Facebook The Book Advisor. I dieci titoli più votati nel sondaggio sono quelli che troverete di seguito. Consigli dei lettori, per lettori.

Se dieci libri da leggere per capire il cambiamento climatico non sono sufficienti e volete saperne ancora di più, basterà cliccare qui sul sondaggio per scoprire quali sono stati gli altri titoli proposti e votati dai lettori del gruppo Facebook The Book Advisor. 

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Ecco la lista dei dieci libri da leggere per capire il cambiamento climatico!


La ragazza meccanica – Paolo Bacigalupi

Ho messo La Ragazza Meccanica di Paolo Bacigalupi. Non ricordo nemmeno, forse ho trovato proprio su TBA la recensione, ma mi è piaciuto. La storia non è potentissima, ma lo è lo scenario dove questa si svolge: “Bangkok: Anno Zero del crack energetico. Cosa succede quando le calorie diventano la valuta corrente? Quando le bio-tecnologie si trasformano in uno strumento utilizzato dalle aziende per incrementare i profitti, e quando la deriva genetica del bio-terrorismo spinge l’umanità sull’orlo di un’evoluzione post-umana?” (Luca Dell’Oca)

 

Descrizione

Bangkok: Anno Zero del crack energetico. Anderson Lake è l’uomo di punta della compagnia AgriGen Calorie in Thailandia. In incognito come amministratore di un impianto, Anderson setaccia i mercati di Bangkok alla ricerca di cibi considerati estinti, con la speranza di razziare il bottino delle calorie perdute della storia. Ed è qui che si imbatte in Emiko… Emiko è la Ragazza Meccanica, una creatura strana e meravigliosa. È una Neo Persona, non è umana: è un essere costruito in laboratorio e programmato per servire e appagare gli appetiti di un uomo d’affari di Kyoto, ora abbandonata nelle strade di Bangkok. Per alcuni creature senz’anima, per altri addirittura demoni, le Neo Persone sono schiavi, soldati e giocattoli per i ricchi, in un agghiacciante futuro prossimo in cui le aziende caloriche dominano un pianeta minacciato dagli oceani, l’età del petrolio è finita e gli effetti collaterali delle malattie portate dall’ingegneria genetica si diffondono ormai in tutto il mondo.

 

Il ministero per il futuro – Kim Stanley Robinson

Il ministero per il futuro di KS Robinson è forse il romanzo Sf che più mi ha colpito recentemente per lo sforzo che l’autore mette nel trovare soluzioni possibili al problema e poi è un grande testo! (Luca Cresta)

Descrizione

In un prossimo futuro, un’ondata di caldo insopportabile uccide in una sola settimana quasi tutti gli abitanti di una città indiana. Il governo decide di inviare aerei per spruzzare anidride solforosa nell’atmosfera imitando l’effetto di attenuazione delle prime eruzioni vulcaniche. Una scelta che non incontra l’approvazione assoluta in tutto il mondo. Nasce dunque un nuovo organismo per la difesa di “tutte le creature viventi presenti e future”, il ministero per il Futuro, guidato dalla protagonista Mary Murphy. Tra una rete terroristica che abbatte aerei carichi di passeggeri e navi portacontainer per protesta contro le emissioni di carbonio, e scienziati che tentano di mantenere stabile il livello dei mari, il mondo sembra sull’orlo del collasso. Ma forse, appellandosi alla scienza e al sacrificio, non tutto è perduto…

“Il ministero per il futuro” di Kim Stanley Robinson, edizioni Fanucci.

La sesta estinzione – Elizabeth Kolbert

Premio Pulitzer nel 2015, un saggio ineguagliabile per capire perché poco sul pianeta potrà resistere all’antropocene. (Alessandro Chiometti)

Descrizione

La specie che, a un certo punto della sua storia, si è autonominata “specie dell’homo sapiens”, nel corso della sua “evoluzione” ha alterato profondamente la vita del pianeta. Tra le catastrofi da essa causate, cinque sono state così grandi da meritare il nome di “Big Five”. Questo libro, che ha avuto uno strabiliante successo al suo apparire negli Stati Uniti, ripercorre la storia dei “Big Five” per gettare luce su un altro allarmante evento che gli esseri umani stanno producendo. È presto per dire se esso è comparabile, per forza e portata, ai “Big Five”, ma è in corso ed è noto col nome di Sesta Estinzione. Dalla foresta pluviale amazzonica alla cordigliera delle Ande, dalla Grande Barriera Corallina alla moria di organismi riscontrabile nel giardino di casa propria, Elizabeth Kolbert conduce il lettore nei luoghi di questa Estinzione attraverso un avvincente racconto in cui all’entusiasmo per le nuove, recenti conoscenze sull’argomento si unisce l’orrore che esso comporta.

“La sesta estinzione” di Elizabeth Kolbert, edizioni Beat.

Qualcosa, là fuori – Bruno Arpaia

Qualcosa là fuori, di Bruno Arpaia. Un romanzo angosciante su un possibile futuro non troppo inverosimile. L’Italia è diventata un deserto e si cerca in tutti i modi di migrare verso nord, correndo grandissimi rischi. (Mari Saporito)

Descrizione

In un’Europa prossima ventura, devastata dai mutamenti climatici, decine di migliaia di «migranti ambientali» sono in marcia per raggiungere la Scandinavia, diventata il territorio dal clima più mite e favorevole agli insediamenti umani. Livio Delmastro, anziano professore di neuroscienze, è uno di loro. Ha insegnato a Stanford, ha avuto una magnifica compagna, è diventato padre, ma alla fine è stato costretto a tornare in un’Italia quasi desertificata, sferzata da profondi sconvolgimenti sociali e politici. Lì, persi la moglie e il figlio, per sedici anni si è ritrovato solo, senza più voglia di vivere, ma anche senza il coraggio di farla finita. Poi, come migliaia di altri, ha pagato guide ed esploratori e ora, tra sete, fame e predoni, cammina in colonna attraverso terre sterili, valli riarse e città in rovina, in un continente stravolto e irriconoscibile…

“Qualcosa, là fuori” di Bruno Arpaia, edizioni Guanda.

Lady Chevy – John Woods

Ho messo lady Chevy perché ritengo che anche un romanzo possa avere la capacità di raccontare un argomento complesso come il climate change ed i danni dell’industria all’ambiente. (Tommaso Voto)

Descrizione

Amy Wirkner ha diciotto anni e tutta la vita davanti: intelligente e determinata, vuole andare al college e diventare una veterinaria, per lasciarsi alle spalle i bulli, che la chiamano Lady Chevy per il suo fondoschiena massiccio come una Chevrolet, e i suoi genitori, eredi di un retaggio culturale razzista e responsabili di pessime scelte. Come molti altri cittadini di Barnesville, Ohio, i Wirkner hanno infatti venduto i diritti di estrazione mineraria delle proprie terre alla Demont, che sta avvelenando l’acqua e gli abitanti, incluso il fratellino di Amy. Una notte, alla porta di Lady Chevy bussa Paul, il ragazzo di cui lei è innamorata, che vuole far saltare in aria una cisterna della Demont. Amy si lascia coinvolgere e dovrà fare i conti con un omicidio spietato, un assillante senso di colpa, e con l’enigmatico agente Hastings. Intrecciando toni noir e atmosfere di horror quotidiano, John Woods racconta un’America violenta e maltrattata, devastata da irrimediabili ambiguità morali. E ci regala Lady Chevy, una protagonista indimenticabile, che non ha paura del mostro nascosto nella sua anima ed è pronta a liberarlo pur di conquistare il cielo aperto del futuro.

“Lady Chevy” di John Woods, edizioni NN Editore.

La siccità – Guido Conti

Descrizione

È l’inizio di un’estate torrida, ormai da anni la pioggia non benedice i raccolti e le precipitazioni si sono fatte imprevedibili e violente. Nel piccolo paese dell’Oltrepò Pavese in cui abita Andrea la vita di chi coltiva la terra è sempre più difficile, basta una grandinata per perdere in poche ore il lavoro di mesi. La terra, crepata dalla sete, nasconde le sue risorse in profondità e così anche gli animali selvatici iniziano a manifestare comportamenti strani: come i tassi, che in cerca di frescura e di acqua hanno scavato tra le tombe del cimitero, e “quando si disturbano i morti ne soffre tutto il paese”. Andrea sa che la cosa migliore sarebbe andarsene, come fanno tanti, e cercare una nuova vita lontano da quella terra assetata anche se è lì che stanno le sue radici; ma allo stesso tempo è affascinato dai misteri della natura e dalla ferocia arcaica di suo padre e suo zio, che di notte gli consentono di seguirli nel bosco. Giorno dopo giorno la siccità si porta via i raccolti e la ragione di una intera comunità, in un crescendo di accadimenti e di presagi che intrecciano il destino degli uomini a quello degli animali. Per il protagonista di questo racconto e per una piccola volpe sarà un’estate di crescita, di dolore e di perdita, che Guido Conti narra con voce sicura, attenta a ogni dettaglio, capace di cogliere le epifanie che ogni stagione riserva a chi la attraversa.

“La siccità” di Guido Conti, edizioni Bompiani.

Inverno liquido – Maurizio Dematteis & Michele Nardelli

Ho aggiunto “Inverno liquido”, a cui ho dedicato un post sul gruppo tempo fa, perché fa capire molte molte cose e pone l’attenzione su fenomeni sotto gli occhi di tutti eppure ignorati, soprattutto dai decisori. Lettura dolorosa, specie per chi come me ama la montagna. (Alessandra Prinzi)

Descrizione

C’è un momento preciso in cui capisci che qualcosa sta cambiando. Sei nato e cresciuto pensando che sarebbe sempre stato così, anno dopo anno, stagione dopo stagione. Poi un giorno ti svegli e d’improvviso gli impianti di risalita sono fermi. E capisci che quel mondo è finito. L’emergenza sanitaria legata al Covid 19 ha messo in luce l’estrema debolezza del modello economico legato al turismo dello sci da discesa sulle montagne. In un’epoca nella quale il Climate Change ne accorcia le stagioni e ne aumenta i costi, in cui la crisi economica lo rende uno sport elitario e il cambiamento culturale vede prospettarsi una diversa domanda di svago anche nei centri vocati alla monocultura del turismo invernale, quali prospettive di riconversione possono essere messe in campo? In un lungo reportage dalle montagne italiane (Alpi e Appennini) imprenditori, operatori e testimoni del mondo dello sci si raccontano, analizzano i fallimenti, spiegano i percorsi di riconversione, fotografano i sogni di rinascita. Un libro che racconta cosa ne è oggi della passata stagione dello sci di massa.

“Inverno liquido” di Maurizio Dematteis e Michele Nardelli, edizioni DeriveApprodi.

Unfollow – Lukas Jüliger

Ho aggiunto Unfollow di Lukas Jüliger. Sì tratta di una graphic novel di genere apocalittico, adatta sia ai giovani sia agli adulti, incentrata proprio sul cambiamento climatico nell’era di Internet. Di grande impatto non solo per la bellezze delle tavole, ma per il messaggio ecologista che vuole trasmettere. (Elisa Raimondi)

Descrizione

Un ragazzo misterioso e magico, Earthboi, antico come il mondo stesso, appare ai nostri giorni con un compito preciso: riportare l’umanità sulla giusta strada e recuperare il rapporto con la Natura, ormai sempre più vicina alla catastrofe. In breve Earthboi, oggetto di un vero e proprio culto messianico sulla rete, diventa un leader carismatico famoso in tutto il mondo. Per raggiungere il proprio scopo, il ragazzo sviluppa una app che “installa” una coscienza ecologica avanzata negli utenti che la scaricano, ma forse è già troppo tardi: è possibile infatti salvare sia l’umanità che la Terra o il punto di non ritorno è già stato raggiunto?

“Unfollow” di Lukas Jüliger, edizioni Atlantide.

New York 2140 – Kim Stanley Robinson

Descrizione

Il livello delle acque del mare si è alzato, sommergendo improvvisamente l’intera città di New York. Ogni strada si è trasformata in un canale, ogni grattacielo in un’isola a sé stante. Ma per i residenti di un edificio di Madison Square, la New York del 2140 è ben lontana dall’essere una metropoli isolata e perduta, e tutto sembra procedere esattamente come prima del disastro climatico. Il commerciante riesce a trovare occasioni dove tutti gli altri vedono solo problemi; per il detective il lavoro sembra non mancare mai; la star di internet continua ad ammaliare milioni di persone con le sue avventure su un dirigibile; e, infine, l’amministratrice di un grattacielo continua a essere rispettata per la sua frenesia di controllo e la cura maniacale dei dettagli. Ma la minaccia adesso sta giungendo dall’alto, dai programmatori, residenti temporanei sui tetti, la cui scomparsa darà avvio a una catena di eventi che influenzeranno per sempre l’esistenza dei newyorkesi e metteranno in pericolo le fondamenta della città stessa. Una visione distopica e audace di una New York postapocalittica che affronta le devastanti conseguenze del riscaldamento globale. Un’umanità che ha perso tanto, ma non la speranza.

“New York 2140” di Kim Stanley Robinson, edizioni Fanucci.

La grande cecità – Amitav Ghosh

La grande cecità, di Amitav Gosh, un bel saggio sul cambiamento climatico già in corso, con fenomeni migratori dall’India, e una critica alla narrativa e all’arte che relega questo problema alle distopie. (Lorenzo Martinelli)

Descrizione

Nei primi anni del XXI secolo Amitav Ghosh lavorava alla stesura de “Il paese delle maree”, il romanzo che si svolge nelle Sun-darban, l’immenso arcipelago di isole che si stende fra il mare e le pianure del Bengala. Occupandosi della grande foresta di mangrovie che le ricopre, Ghosh scoprì che i mutamenti geologici che ciclicamente vi avvenivano – un argine poteva sparire nell’arco di una notte, trascinando con sé case e persone – stavano diventando qualcos’altro: un cambiamento irreversibile, il segno di un inarrestabile ritrarsi delle linee costiere e di una continua infiltrazione di acque saline su terre coltivate. Che un’intera area sotto il livello del mare come le Sundarban possa essere letteralmente cancellata dalla faccia della terra non è cosa da poco. Mostra che l’impatto accelerato del surriscaldamento globale è giunto ormai a minacciare l’esistenza stessa di numerose zone costiere della terra. La domanda, per Ghosh, nacque perciò spontanea. Come reagisce la cultura e, in modo particolare, la letteratura dinanzi a questo stato di cose? La risposta è contenuta in questo libro in cui l’autore della trilogia della «Ibis» ritorna con efficacia alla scrittura saggistica. La cultura è, per Ghosh, strettamente connessa con il mondo della produzione di merci. Ne induce i desideri, producendo l’immaginario che l’accompagna. Una veloce decappottabile – un prodotto per eccellenza dell’economia basata sui combustibili fossili – non ci attrae perché ne conosciamo minuziosamente la tecnologia, ma perché evoca l’immagine di una strada che guizza in un paesaggio incontaminato; pensiamo alla libertà e al vento nei capelli; a James Dean e Peter Fonda che sfrecciano verso l’orizzonte; a Jack Kerouac e a Vladimir Nabokov. Questa cultura, così intimamente legata alla storia del capitalismo, è stata capace di raccontare guerre e numerose crisi, ma rivela una singolare, irriducibile resistenza ad affrontare il cambiamento climatico. Quando il tema del cambiamento climatico appare, infatti, in una qualche pubblicazione, si tratta quasi sempre di saggistica. La rara e fugace comparsa di questo argomento in narrativa è sufficiente a relegare un romanzo o un racconto nel campo della fantascienza. Che cosa è in gioco in questa resistenza? Un fallimento immaginativo e culturale che sta al cuore della crisi climatica? Un occultamento della realtà nell’arte e nella letteratura contemporanee tale che «questa nostra epoca, così fiera della propria consapevolezza, verrà definita l’epoca della Grande Cecità»?

“La grande cecità” di Amitav Ghosh, edizioni Neri Pozza.

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