In Diretta con gli Autori: Giorgio Ghiotti

Giorgio Ghiotti per la rubrica “In Diretta con gli Autori” presenta nel gruppo Facebook Book Advisor il libro “Gli occhi vuoti dei santi” edizioni Hacca e risponde alle domande dei lettori.

Diretta del 19 maggio 2020.

Link alla diretta nel gruppo Book Advisor qui

Sinossi del libro “Gli occhi vuoti dei santi” di Giorgio Ghiotti

Dodici racconti potenti e corrosivi, che raccontano vite colpite, deluse, innamorate, perdonate. Sembra di guardare il palcoscenico di un teatro: a volte è una stanza lasciata vuota, un’altra un palazzo troppo alto, o solamente una sedia, a fare da sfondo; ma poi la scrittura ci accompagna dentro, tra i corpi, le colpe, le nostalgie, i rimpianti e i sogni. Dodici storie nelle quali l’immaginazione brucia l’esperienza: un vecchio vedovo che, come un alchimista, tenta di riportare in vita la moglie umanizzandone gli abiti per vestire l’assenza. Un ragazzino crede di essere il prescelto da Dio e fa di tutto per redimere i peccati della sua famiglia. Un viaggio in macchina dal lago di Garda verso il sud Italia e un bambino che osserva la gamba assediata della madre domandandosi quale sia la forma del male, capendo anni dopo che l’amore è un incantesimo più risalente della morte. Due donne scoprono d’avere una spia in casa, una testina di terracotta capace di ricatti, malefatte e nevrosi; marito e moglie esorcizzano la vecchiaia aprendo la coppia al giovanissimo Freddy in un itinerario amoroso tra Roma, Berlino e il Messico. Cinque adolescenti, tra iniziazioni sessuali e serate nel bar di quartiere, sognano un futuro all’altezza dei loro desideri lontano dai casermoni di cemento dove sono nati. E poi ci sono i padri, “scarti superstiti dal mare, belli e perturbanti come le cose che non ci si aspetta”.

Proposto per il Premio Strega 2020

Proposto per il Premio Strega 2020 da Biancamaria Frabotta: «Nato nel 1994, Giorgio Ghiotti, poeta, scrittore e saggista, ha esordito con la raccolta di racconti, “Dio giocava a pallone” (Nottetempo 2013). “Gli occhi vuoti dei santi” è la sua ultima raccolta di racconti, di grande valore sia dal punto di vista formale che nella sostanza del suo messaggio. L’io narrante che si esprime ora in prima persona, singolare e plurale, sia nella terza persona dei veri narratori non vuole presentarsi come un esempio di letteratura generazionale. La sua sembra un’autobiografia, ma non lo è. Ghiotti non gioca con i consueti trucchi della ibridazione tra verità e finzione. Il suo tema è la disperata coscienza del male di vivere che travaglia gli individui all’interno della famiglia, la spietata solitudine di chi ne fa parte e la diseguaglianza tra gli affetti. Attraverso una scansione frammentaria della voce che ricorda le pause e i soprassalti dei diari kafkiani, l’autore obbliga il lettore a mantenersi all’altezza del suo pensiero poetante. Ma la prosa poetica non c’entra. Piuttosto un’alternanza tra malinconia e feroce comicità trasmessa in una scrittura, acuminata e fulminea che elimina ogni ripetizione, ogni inutile vacuità. E a fronte di un Tempo che ci insegue, ogni inutile perdita di tempo di puro stile.»

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