In Diretta con gli Autori: Stefano Sgambati

Stefano Sgambati Trevisani per la rubrica “In Diretta con gli Autori” presenta nel gruppo Facebook Book Advisor “i divoratori” edizioni Mondadori e risponde alle domande dei lettori. La presentazione è moderata da Antonello Saiz della libreria Diari di Bordo di Parma.

Diretta del 6 novembre 2020.

https://www.facebook.com/antonello.saiz/videos/10225269392510502

Link alla diretta nel gruppo Book Advisor qui

Sinossi de “i divoratori” di Stefano Sgambati

I piatti concepiti dallo chef Franco Ceravolo, monumento della gastronomia italiana, atterrano con grazia sui tavoli finemente apparecchiati, trasportando i clienti in un universo sensoriale stroboscopico impossibile da dimenticare. Ma nell’aria serpeggia una strana eccitazione e tutti gli occhi sono puntati verso il centro della sala, lì dove siede “una creatura di perfezione impossibile, ancestrale, l’uomo più bello che si sia mai visto”. È Daniel William King, stella assoluta di Hollywood, accompagnato dalla sua bellissima moglie: la coppia di attori più ammirata, invidiata e fotografata del momento, ville da copertina, premi internazionali, figli naturali e figli adottati, ricchezza, successo e due volti assicurati per cifre che basterebbero a pagare un Pollock da Sotheby’s: una grandiosa famiglia tradizionale. Condividere con loro il tempo e lo spazio di una cena non è un’opportunità o un colpo di fortuna, ma una responsabilità, un peso capace di cambiare le carte in tavola. A scoprirlo, loro malgrado, saranno Elena e Saverio – che stanno trascorrendo un avventato weekend insieme dopo essersi incontrati al funerale di una comune amica -, Giordano e Frida – uno stimato professore universitario e una sua lettrice di trent’anni più giovane – e un gruppo oscenamente rumoroso, seduto più in fondo, in disparte – la grottesca famiglia del maître, che grazie a una soffiata del figlio non si è fatta sfuggire l’occasione di osservare da vicino Mr e Mrs King. Durante il pasto, mentre in cucina e agli altri tavoli si consumano cattiverie, epifanie e piccoli traumi, al tavolo dei due divi si svolge la scena madre, perché nel cervello dell’attore più bello del mondo, all’oscuro dello sguardo altrui e lontano dalla liturgia dello spettacolo, si annida da tempo un minuscolo seme di follia, “una specie di fungo, una macchia che comincia ad allargarsi” e che devierà senza scampo le traiettorie delle vite di ciascuno dei protagonisti.

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